Giochi paralimpici nel 2021? Io disabile vi spiego perché rimandare

A partire dal 6 aprile 1896, anno in cui si disputarono le prime Olimpiadi, furono rimandate altre volte, in particolare: a Berlino nel 1916, a Tokyo nel 1940 e a Londra nel 1944

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In questo difficile frangente storico nella quale l’Italia, l’Europa ed il mondo intero sono afflitti dal virus denominato Covid – 19 ci troviamo di fronte a scelte difficili, per le quali, a volte, è necessario fare delle rinunce al fine di salvaguardare la salute pubblica, in particolare, a tal proposito, nei giorni scorsi il governo giapponese, concordemente con il Comitato Olimpico internazionale, ha deciso di rimandare di un anno le olimpiadi di Tokyo 2020.

I precedenti

A partire dal 6 aprile 1896, anno in cui si disputarono le prime Olimpiadi dell’epoca contemporanea, questo evento si verificò altre volte, in particolare: a Berlino nel 1916 nella cornice della VI Olimpiade che non si verificò per l’incombere della prima guerra mondiale, a Tokyo nel 1940 la XII Olimpiade non si disputò per l’incombere della Seconda Guerra Mondiale e a Londra nel 1944 con la XIII Olimpiade che venne rimandata per l’incombere della Seconda Guerra Mondiale, a tal proposito è utile puntualizzare che ogni qualvolta che le olimpiadi sono state annullate o rimandate il numero e l’anno delle Olimpiadi si sono sempre mantenute nella storia per far sì che l’evento infausto intercorso non potesse cancellare anche la memoria storica delle Olimpiadi. Tornando ai giorni nostri il rimandare le olimpiadi di Tokyo 2020 dal punto di vista economico potrebbe essere molto difficoltoso per il governo giapponese in quanto vi potrebbe essere una perdita economica stimata tra i 5,4 e i 5,6 miliardi di euro, però, in questo frangente, è utile che tutti i governanti del mondo interiorizzino che l’economia deve essere messa in secondo piano in quanto la salute delle persone è la cosa più importante e per questo è doveroso rimandare i giochi al fine di preservare la salute degli atleti e della totalità della cittadinanza.

I giochi paralimpici

Contestualmente ai giochi olimpici verranno rimandati anche i giochi paralimpici ed essi si tennero per la prima volta nel 1960 a Roma e, in particolare, nel 1984 il Comitato Olimpico internazionale approvò la denominazione di giochi paralimpici, a tal proposito è utile puntualizzare che lo sport  è un mezzo di espressione fondamentale per tutte le persone, ma, in particolare, aiuta le persone con disabilità a incrementare la socialità, uscire dall’isolamento ed esprimere al meglio le proprie attitudini per questo, è fondamentale, nonostante le Olimpiadi siano rimandate continuare a praticare, se possibile, qualche attività fisica nel contesto domestico in base alle potenzialità di ognuno, ciò aiuterà gli atleti olimpici e paralimpici, ma anche le persone comuni a superare meglio questo difficile momento di isolamento sociale.

L’accezione più alta ed inclusiva dello sport

Sono certo che, nonostante questa variazione temporale delle Olimpiadi di Tokyo 2020, quando esse si potranno disputare sarà bellissimo, perché dopo aver superato questa epidemia che la storia è il fato ci hanno posto di fronte, la fratellanza tra i popoli prevarrà e l’altruismo sarà il valore fondamentale preponderante trasmettendo così lo sport nella sua accezione più alta ed inclusiva, a tal proposito è utile citare la bellissima frase di Nelson Mandela il quale era solito dire: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Hai il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose sanno fare. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione. Esso è più potente di ogni governo nel rompere le barriere razziali. Lo sport ride in faccia ad ogni tipo di discriminazione“.