Guterres ha scelto: Ghassan Salamé sarà il nuovo inviato Onu in Libia

L’ex ministro libanese della Cultura, Ghassan Salamé, succederà a Martin Kobler nel ruolo di inviato dell’Onu in Libia. Dopo mesi e mesi di impasse il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha sciolto il nodo. La decisione è arrivata alla fine di una lunga ricerca caratterizzata da molte battute d’arresto e incertezze. Non è stato facile individuare la persona giusta e che avesse il necessario consenso, per una carica molto importante per facilitare una soluzione al caos libico e raggiungere la stabilizzazione politica e militare del Paese. Sia pure meno criticato del predecessore Bernardino Leon, infatti, anche Kobler non è stato in grado di chiudere la partita tra le diverse fazioni in lotta nel Paese.

Salamé deve ora ottenere il via libera del Consiglio di Sicurezza che salvo sorprese – secondo quanto rivelato all’Ansa da fonti diplomatiche al Palazzo di Vetro – arriverà nelle prossime ore. La prima scelta di Guterres come successore di Kobler, lo scorso febbraio, era stata quella dell’ex premier palestinese Salam Fayyad, ma gli Stati Uniti bocciarono la nomina affermando che le Nazioni Unite erano “ingiustamente dalla parte dei palestinesi a scapito dell’alleato Israele“.

Da quel momento si sono susseguiti una serie di veti incrociati da parte della Russia e di altri membri del Consiglio di Sicurezza a numerosi candidati proposti in via informale dal segretario generale. Le medesime fonti hanno spiegato che sono stati oltre 20 i candidati presi in considerazione per il ruolo su cui non è stato raggiunto l’accordo.

Classe 1951, Salamé è un accademico che ha ricoperto l’incarico di ministro della cultura in Libano dal 2000 al 2003. E’ però un grande esperto di questioni internazionali. E’ stato infatti consulente di due segretari generali dell’Onu – Kofi Annan e Ban Ki-moon – dal 2003 al 2006, e consigliere politico della missione delle Nazioni Unite in Iraq. E’ membro dell’International Crisis Group e dell’International Peace Institute di New York ed è professore di politica internazionale all’università Sciences Po di Parigi. Sino al 2015 è stato anche preside di facoltà della Paris School of International Affairs (Psia), una delle sezioni più prestigiose della Sciences Po, considerata da molti la più grande scuola di affari internazionali del mondo, incarico dove gli è succeduto l’ex premier italiano Enrico Letta.