Gap giovani-anziani: sos divario tecnologico

Moige: è partito da Roma il tour di "Nonno Clicca Qui" per la digitalizzazione degli over 65

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il gap tecnologico tra anziani e giovani penalizza gli over 60 contravvenendo al patto tra le generazioni sollecitato da Papa Francesco. Il divario digitale rappresenta di fatto una discriminazione ai danni delle persone più in là con gli anni. Quello di “digital divide” è un concetto utilizzato per esprimere la distanza esistente tra chi ha un effettivo accesso alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) e chi ne è escluso, in modo parziale o totale. Si tratta di un’esclusione dovuta molteplici motivi e il Moige opera per porre rimedio a questa situazione. L’Istituto Comprensivo (Ic) Piero Angela di Roma ha ospitato l’avvio del tour del Movimento italiano genitori. L’iniziativa è finalizzata proprio a colmare il gap generazionale. Nel nostro Paese, infatti, solo il 4,4% degli adulti tra i 65 e i 74 anni ha competenze digitali ed informatiche di base.

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Foto di Tim Kilby su Unsplash

Gap generazionale

E’ partito da Roma, dunque, il tour di “Nonno clicca qui”. L’Ic Piero Angela ha aperto le porte ai nonni e ai nipoti per avviare un dialogo fra giovani e anziani sul tema dell’educazione tecnologica. I nonni sono stati invitati ad imparare ad utilizzare gli strumenti e i device più moderni. E a navigare sul web, grazie alle lezioni impartite dai loro nipoti. Un momento unico che si pone un duplice obiettivo. Quello di avvicinare due generazioni agli antipodi con due modi diversi di comunicare. E di colmare un gap che in Italia ha investito la fascia più adulta mai educata al digitale. “Questo progetto del Moige nasce da alcuni sconcertanti dati- spiegano i promotori dell’iniziativa-. Solo il 4,4% degli adulti tra i 65 e i 74 anni di età risulterebbe avere competenze digitali ed informatiche di base. Un numero paradossale se pensiamo che molti ‘over’ a più di 65 anni ancora lavorano e utilizzano quotidianamente almeno un pc“. Il tour si articola in varie tappe. In totale sono oltre 4 mila  i “nonni” coinvolti nel progetto. I “nipoti” sono, invece, 1.600. Tutti ragazzi provenienti da scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio nazionale. Sono loro i veri e propri docenti, incaricati ad insegnare ai nonni-alunni tutti i trucchi del mondo digital.

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Foto di Claudia Peters da Pixabay

Tematiche

I vantaggi del progetto del Movimento italiano genitori sono numerosi. Dalle interazioni tra due generazioni purtroppo sempre più distanti, fino alla sensibilizzazione in tema di cybersicurezza. Quest’ultima, infatti, è una delle principali tematiche dei webinar che parallelamente accompagnano l’iniziativa. Coinvolgendo docenti, genitori e ragazzi, per un totale stimato di circa 20.000 famiglie beneficiarie. Il progetto prevede un ciclo di incontri per ogni istituto selezionato, durante i quali viene utilizzato il metodo “learning by doing”. Con tante attività pratiche su diversi dispositivi (PC, tablet e smartphone), in modo tale da rendere autonomi i nonni di fronte a qualsiasi device. La formazione tratta argomenti disparati. Tra cui l’accesso e l’utilizzo di internet, il servizio di posta elettronica, la conoscenza e l’uso delle APP e l’accesso ai servizi della pubblica amministrazione tramite Spid. “Nonno Clicca Qui” è una campagna realizzata dal Moige. Si avvale della collaborazione della Polizia di Stato e dell’Anci, l’associazione nazionale comuni italiani. Con il contributo del Fondo di Beneficenza ed opere di carattere sociale e culturale di Intesa Sanpaolo. Le prime tre tappe sono tutte sul territorio laziale. Istituto Comprensivo Piero Angela della capitale. Ic Volta di Latina. Ic Anna Fraentzel Celli di Roma il 30 aprile.

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Il Papa prega con i nonni (fonte: Vatican News)

Patto

La storia che sta alle origini del Moige è quella di Antonio Affinita e Maria Rita Munizzi, giovane coppia con due gemelli neonati. Alle prese con le sfide e le avversità di crescere i propri figli dovendosela cavare da soli in sistema di sussidi pubblici labirintico e disomogeneo. E in un contesto sociale in cui diventa chiara l’esistenza di una spinta a rendere impervia e scomoda l’avventura di essere genitore. Questa è la storia di tantissimi genitori che ieri come oggi vivono la rivoluzione di diventare mamme e papà con a cuore una cosa su tutte: la felicità e la sicurezza dei propri figli. Un’azione dopo l’altra e un giorno dopo l’altro, la storia di Antonio e Maria Rita è diventata la storia di un movimento organizzato di genitori e amici dei minori diffuso in tutta Italia. Il Moige da oltre 20 anni agisce per tutelare i ragazzi. E per denunciare quelle minacce sociali e carenze del sistema che minacciano la loro serenità. Una storia che ha al centro tante storie semplici di genitori, educatori, insegnanti e amici dei minori che hanno scelto di fare la propria parte. Affinché la società sia responsabile nel suo insieme della crescita delle nuove generazioni.

 

 

“Da un po’ di tempo porto nel cuore un pensiero. Sento che questo è ciò che il Signore vuole che io dica: che ci sia un’alleanza tra giovani e anziani”. Da questa ispirazione di papa Francesco è natoLa Saggezza del Tempo“. Un progetto che ha raccolto circa 250 interviste di anziani in più di 30 Paesi dei 5 continenti. Un’ampia selezione delle storie raccolte, commentate dal Papa, è diventata un libro pubblicato da Marsilio Editori. Il volume è stato presentato a Francesco. Che in quella occasione ha dialogato con giovani e anziani in vista della Gmg. Dialogo fra le generazioni, educazione e lavoro. Secondo il Pontefice sono le tre vie per “dare vita ad un patto sociale, senza il quale ogni progetto di pace si rivela inconsistente”.