Riforma Abi, Furlan: “no al taglio del costo del lavoro”

Incrociano le mani i bancari, altissima l’adesione, al 90% allo sciopero nazionale dei lavoratori del settore proclamato per protestare contro la disdetta del contratto nazionale annunciato dall’Abi a partire dal primo aprile. A Milano è partito il corteo a cui ha preso parte anche il segretario della Cgil Susanna Camusso, ma altri cortei sono stati di stanza a Roma, Palermo e ravenna.

Rincara la dose anche la Furlan, Segretario Generale della Cisl, che si augura che l’Abi apra il dialogo con i sindacati nell’interesse non solo delle banche, ma anche delle famiglie, dei risparmiatori e dell’intero sistema produttivo del paese. “Non si riforma il sistema bancario tagliando il costo del lavoro o riducendo il personale senza un progetto vero di riforma”, prosegue il Segretario.

Annamaria Furlan, anche se vede nelle nuove politiche della Bce un segnale positivo per favorire un nuovo sviluppo e nuovi investimenti in tutti gli ambiti produttivi, dichiara che: “Tuttavia, molto dipende dalla capacità delle banche italiane di non chiudersi nel recinto dei profitti, ma di saper intercettare i reali bisogni del paese”. Infatti, uno dei fattori scatenanti della crisi economica è stato proprio il sistema di governance “oligarchico” delle banche, che ha fatto sviluppare la finanza in un senso predatorio, continuando ad aumentare i profitti per i ricchi e impoverire i risparmiatori medi che dovrebbero far ripartire il paese.