Foreste da riqualificare: “kids camp” per l’educazione ambientale degli studenti

Per conoscere lo stato di salute e le reazioni ai cambiamenti climatici delle foreste più remote del pianeta la Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige, in Trentino, testerà in 15 siti mondiali un nuovo strumento basato sulla tecnologia "Internet of Things"

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Salvaguardare le foreste per mettere in sicurezza il futuro. Il progetto si chiama “Natura”. Si propone di promuove l’educazione ambientale per bambini e adulti. E sta procedendo alla riqualificazione di sei ettari di foresta a Tarvisio, in provincia di Udine. Al “kids camp” dedica il suo impegno Giulia Terlicher. Ideatrice della community e dei corsi di formazione ecologica per le scuole. Spiega Giulia Terlicher: “Oggi, dopo le esperienze di questi anni, la community ha deciso di allargare la propria attività. Attivando una sottoscrizione aperta a tutti destinata alla riqualificazione di oltre sei ettari di bosco di proprietà all’interno della foresta millenaria di Tarvisio. In provincia di Udine, proprio nel cuore dell’Europa”. L’obiettivo è organizzare i “naTUra Kids”, iniziative di pedagogia del bosco e di educazione ambientale rivolti alle scuole di tutta Italia.Foreste

Foreste da difendere

“Solo nel 2023 abbiamo ‘educato’ all’ambiente oltre 280 bambini e ragazzi delle scuole del territorio. Tra i quali molti sloveni e croati -racconta l’ideatrice della community -. Ma vogliamo fare molto di più. La sottoscrizione ci permetterà di poter organizzare molti più laboratori in differenti aree d’Italia. Perché sono proprio i bambini che hanno la necessità di riscoprire il valore sociale e educativo dell’ambiente naturale“. La riqualificazione di oltre sei ettari di foresta e l’organizzazione di corsi di educazione ambientale per bambini in tutta Italia. Sono queste le finalità della community “naTUra, vivi la TUA natura”. Nata dalla passione di un’insegnante friulana, oggi punto di riferimento nell’ambito della formazione in educazione all’aperto.

Esperienze di contatto

Giulia Terlicher dal 2018 propone, in collaborazione con istituzioni pubbliche, università e istituti scolastici, percorsi immersivi per la riscoperta dell’attività all’aperto destinati sia ai bambini sia agli adulti. Nata nel 2018, oggi la community conta oltre 2mila partecipanti che, nel corso del tempo, si sono avvicinati alle iniziative organizzate da Giulia. Con lo scopo di “rieducare l’uomo alla natura, attraverso esperienze di contatto diretto con l’ambiente naturale“. Grazie a sessioni di pedagogia del bosco, forest bathing (bagni di foresta), green mindfulness (consapevolezza della natura). E coaching per il benessere personale e lo sviluppo di una coscienza ecologica.foreste

Iter per la certificazione

Educazione dei più giovani, ma anche valorizzazione del territorio. “L’adesione a naTUra ci aiuterà anche a rigenerare una porzione privata di bosco all’interno della foresta di Tarvisio -continua Giulia Terlicher-. Ciò ci permetterà di realizzare una ‘palestra’ dove allenarsi al rispetto dell’ambiente e alla cultura della sostenibilità. Per l’uomo moderno è usuale essere iscritto in palestra per l’esercizio fisico. Allo stesso modo sono convinta che debba essere più usuale per tutti noi andare in natura per allenare il proprio benessere psico-fisico. E riscoprire il valore dell’ambiente. Abbiamo, inoltre, avviato l’iter per ottenere la certificazione PEFC Italia per la valutazione delle pratiche di gestione responsabile“. La community è raggiungibile all’indirizzo internet vivilanatura.it. Scrive Robert Louis Stevenson: “Non è tanto per la sua bellezza che una foresta resta impressa nei cuori degli uomini. Quanto per quel sottile qualcosa, quella qualità dell’aria che emana dai vecchi alberi, che così meravigliosamente cambia e rinnova uno spirito stanco”.

Stato di salute

Intanto per conoscere lo stato di salute e le reazioni ai cambiamenti climatici delle foreste più remote del pianeta la Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige, in Trentino, testerà in 15 siti mondiali un nuovo strumento basato sulla tecnologia “Internet of Things“. In grado di funzionare autonomamente e di fornire informazioni in tempo reale su accrescimento, densità della chioma, ingiallimento delle foglie e stress idrico delle piante forestali. L’attività interesserà i boschi dal Canada alla Cina, dall’Ecuador alla Tanzania, dall’Argentina all’Australia, passando per il Trentino (Cembra). E rientra nel progetto Remotrees, di cui Fem è coordinatore, finanziato dal programma Horizon Europe. Al progetto – precisa Fem in una nota – concorrono altri sei partner. Nature 4.0 (Italia), Deutsche GeoForschungsZentrum e Philipps-Universität Marburg (Germania), Eolab (Spagna), National Institute for Lprp (Romania), ed il Cnr.

Cambiamenti climatici

La fusione dei dati ottenuti con “Remotrees” a quelli delle immagini satellitari permetterà di migliorare i modelli computazionali per mappare lo status delle foreste. Favorendone una gestione più sostenibile e massimizzandone il sequestro di carbonio. Loris Vescovo, ricercatore dell’Unità di ecologia forestale della Fem e coordinatore del progetto spiega che “grazie alle nuove tecnologie, realizzeremo uno strumento che servirà a raccogliere dati di grande interesse sia per il mondo della ricerca forestale che per la European Space Agency e la Nasa, le quali sono alla ricerca di reti permanenti per validare ed interpretare le proprie immagini satellitari”. A causa dei cambiamenti climatici molte foreste, anche in Trentino, stanno conoscendo fenomeni di stress e di degrado che vanno monitorati.