Moraca (Smi): “Reinvestire nella sanità pubblica affinché il Ssn torni ad essere il fiore all’occhiello dell’Italia”

L'intervista di Interris.it alla dottoressa Alessandra Moraca, responsabile nazionale medici ospedalieri, sulla Legge di Bilancio e i fondi per la sanità pubblica

Infinite liste di attesa, affollamento dei pronto soccorsi, aumento della spesa privata, disuguaglianze di accesso alle prestazioni, inaccessibilità alle innovazioni, migrazione sanitaria, rinuncia alle cure. Sono queste, secondo il sesto rapporto della Fondazione Gimbe le parole chiave con cui si potrebbe definire il nostro Sistema Sanitario Nazionale che, da anni, non riceve i finanziamenti di cui avrebbre bisogno.

Alcuni dati

Secondo l’analisi condotta dalla Fondazione Gimbe, la spesa sanitaria pubblica in Italia si attesta al 6,8% del Pil, sotto di 0,3 punti percentuali sia rispetto alle media Ocse del 7,1%, sia alla media europea del 7,1%. Sono 13 i Paesi dell’Europa che in percentuale del Pil investono più dell’Italia, con un gap che va dai +4,1 punti percentuali della Germania (10,9% del Pil) ai +0,3 dell’Islanda (7,1%). Il gap è forte anche per la spesa sanitaria pro-capite: in Italia è pari a 3.255 dollari , rimanendo al di sotto sia della media Ocse (3.899 dollari) con una differenza di 644, sia della media dei paesi europei (4.128) con una differenza di 873. E in Europa sono ben 15 Paesi a investire più di noi in sanità, con un gap che va dai +583 della Repubblica Ceca (3.838) ai +3.675 della Germania (6.930).

Le necessità della Sanità italiana

“Secondo la nostra valutazione, servirebbero cinque miliardi di euro annui, stanziati nell’arco di cinque anni, per portarci a un livello che possa compensare queste carenze dovute a un depauperamento del Fondo Sanitario”, spiega a Interris.it la dottoressa Alessandra Moracaresponsabile nazionale per i medici ospedalieri (Smi), segretario regionale Marche Smi, vice presidente regionale Fvm (Federazione Veterinari e Medici) e dirigente Medico Sod Cardiologia Ospedaliera e Utic presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche (Ancona), intervistata sui contenuti della Legge di Bilancio per la Sanità.

I fondi stanziati per la Sanità

In tutto, per la Sanità è stato previsto uno stanziamento aggiuntivo pari a 3 miliardi per l’anno 2024 (al quale devono aggiungersi le risorse Pnrr e i 300 milioni riconosciuti alla Regione Sicilia) e 4,2 miliardi a decorrere dall’anno 2026. Questo fa salire il Fondo Sanitario per il 2024 a 136 miliardi di euro, il più alto investimento mai raggiunto per la Sanità secondo quanto affermato da Giorgia Meloni.

L’abbattimento delle liste di attesa

Nella Manovra 2024 viene affrontato anche il tema delle liste di attese infinite. Il loro abbattimetno viene perseguito con due misure: il rinnovo del contratto (2,3 miliardi) e la detassazione di straordinari e premi risultato. “Dovremo attendere e vedere come viene organizzata questa attività – spiega la dottoressa Moraca -, ma non dimentichiamo che c’è carenza di medici e infermieri a causa del blocco del tetto di spesa del personale, quindi – si chiede la dottoressa – quanto ore in più dovranno lavorare per arrivare all’abbattimento delle liste di attesa? Medici e infermieri, come tutti i lavoratori, hanno diritto per legge al riposo, ai permessi e alle ferie. Non so quanto questa proposta possa essere valida – sottolinea -. La carenza cronica del personale e i modelli organizzativi obsoleti e non in grado di ridurre le disuguaglianze, ci porteranno inevitabilmente sempre di più verso il privato, minando il diritto alla salute“.

Il nodo stipendi

Un altro tema affrontato con la dottoressa Moraca è quello degli stipendi. “Un medico italiano guadagna, a parità di potere di acquisto, circa il 70% in meno di un collega tedesco e circa il 72% in meno di un collega olandese. L’inflazione al momento è al 12%. Siamo usciti da poco dal rinnovo di un contratto che non ha raggiunto questo incremento del costo della vita, il contratto ai medici è stato fatto – sottolinea la dottoressa Moraca – a isorisorse, non è stato investito nulla e ancora siamo in fase di preintesa, il ccnl 2019/2021 verrà siglato in questi giorni”.

Un Sistema sanitario da “curare” e salvare

“La Legge di Bilancio mette in campo delle risorse, ma non credo saranno risolutive – conclude la dottoressa Moraca -. Siamo convinti che il sistema sanitario pubblico sia importante e fondamentale per il benessere della popolazione. Per questo è necessario tornare a reinvestire in sanità pubblica affinché il Sistema sanitario ritorni ad essere il fiore all’occhiello del nostro Paese”.