La Filmoteca Vaticana al convegno degli storici americani

Si apre oggi a New York, il 134° Convegno Internazionale dell’American Historical Association, la più antica e prestigiosa organizzazione per la promozione e diffusione degli studi storici. Alla manifestazione interverranno studiosi delle più importanti università.

Chiesa e cinema

Nell’ambito dei lavori si terrà il 25° Convegno dell’associazione cattolica degli storici americani, con una sessione dal titolo: “Catholics, Media, and Society in the Postwar Era”. Tre i relatori italiani: Raffaella Perin, Federico Ruozzi e Monsignor Dario Edoardo Viganò. Il 16 novembre 1959 segnò una tappa rilevante nella storia del rapporto tra la Chiesa e il cinema. Quel giorno Giovanni XXIII, Pontefice da poco più di un anno, inaugurava – erigendola in persona giuridica e affidandone direzione e amministrazione alla “Pontificia Commissione per la Cinematografia, la Radio e la Televisione” voluta da Pio XII – la  Filmoteca Vaticana, scrigno prezioso di tanti filmati realizzati a cominciare già dalla fine dell’ ‘800 capaci di illustrare la storia della Chiesa, al contempo patrimonio culturale in grado di documentare le tappe del cammino della cristianità attraverso le immagini e singolare raccolta testimone del legame tra i Papi del ‘900 e la comunicazione. A ben vedere, se la nascita della Filmoteca vaticana può essere considerata sia l’atto finale di una relazione con i media ancorata alla strategia della doppia pedagogia (in equilibrio tra ammonimento e incoraggiamento), fulcro della prospettiva della Chiesa di Pio XII, sia l’annuncio della profonda rivisitazione del rapporto tra i mezzi di comunicazione di massa e l’azione ecclesiale, esito di quella nuova attenzione ai “segni dei tempi” proposta dal pontificato giovanneo, come sottolinea monsignor Dario Edoardo Viganò nel libro “Il Cinema dei Papi. Documenti inediti dalla Filmoteca vaticana” fresco di stampa per i Tipi dell’editore Marietti 1820, proprio questo terreno può costituire  innanzitutto un osservatorio privilegiato per riflettere sulle trasformazioni intervenute nelle relazioni fra il mondo cattolico e la cinematografia, la comunicazione dell’immagine del papato nonché dei differenti volti della Chiesa universale e le complesse dinamiche che le attraversano anche  sulla base di  intrinseche regole, persino estetiche ed economich,  talora estranee al messaggio cristiano. Dunque al via oggi a New York, e in parte a Chicago, il 134° Convegno Internazionale dell’American Historical Association, la più antica e prestigiosa organizzazione per la promozione e diffusione degli studi storici, nata come organo autorevole per valorizzare il lavoro professionale degli storici e il ruolo critico del pensiero storico nella vita pubblica.

Gli stati generali degli studi storici

Alla manifestazione negli Usa, che rappresenta una sorta di “stati generali” degli studi storici internazionali con particolare attenzione all’epoca del dopoguerra, interverranno studiosi delle più importanti università, dalla Columbia University ad Harward e Yale. Nell’ambito dei lavori si terrà il 25° Convegno dell’associazione cattolica degli storici americani, con una sessione dal titolo: “Catholics, Media, and Society in the Postwar Era”. Molti gli argomenti affrontati, tra cui: la storia della Radio Vaticana, quella della Filmoteca Vaticana, e, ancora, il Catechismo dopo il Concilio Vaticano II, la tv e la Chiesa. Tre i relatori italiani che interverranno alla conferenza. Raffaella Perin, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con un intervento dal titolo: “Apostolate on air. Vatican Radio and the Modern Society” evidenzierà l'importanza di Radio Vaticana durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale e l’enorme ammodernamento e potenziamento tecnologico del mezzo voluto da Papa Pio XII, per raggiungere i fedeli in tutto il mondo.

Usa ed Europa a confronto

 Una lettura del rapporto tra Chiesa e cinema  può costituire una chiave ermeneutica per esaminare l’atteggiamento dei cattolici di fronte alle novità del secolo breve, misurarne la reazioni di fronte alle trasformazioni del periodo. Tutto questo al netto della questione cinematografica nelle agende papali del ‘900, oltre le tappe attraversate da un cinema che in Vaticano si è fatto istituzione  e nella società ecclesiale ha dato origine a centri, associazioni, organismi , ha visto più volte la critica divisa fra giudizi artistici e talora anacronistiche classificazioni morali, fra produzione di tema religioso o sacro, ha lasciato emergere le differenze censorie a partire dall’era andreottiana  poi rimpiazzata da quella un po’ savonaroliana di Oscar Luigi Scalfaro, ha messo in primo piano la problematica della rappresentabilità del male, ha innescato il dibattito oltre il neorealismo  intorno a film di genere “spiritualista”, e molto altro ancora. Federico Ruozzi, docente all’Università di Modena e Reggio Emilia, con una relazione dal titolo: “The arrival of television in US and Italy: a new “holy crusade” or something more?” ricostruirà le origini e gli sviluppi della televisione religiosa statunitense e gli effetti indotti dalla diffusione del credo religioso attraverso il mezzo televisivo. La situazione americana verrà confrontata con quella europea e soprattutto italiana. Monsignor Dario Edoardo Viganò, vice-cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, con un intervento dal titolo: “The Vatican Film Library from Pius XII to John XXIII” presenterà la storia della Filmoteca Vaticana da Pio XII a Giovanni XXIII e gli sviluppi di un legame complesso e articolato tra il mondo cattolico e il cinema. Argomenti che Monsignor Viganò ha recentemente approfondito in una pubblicazione dal titolo: Il cinema dei Papi. Documenti inediti dalla Filmoteca Vaticana, nata dalla consultazione di documenti inediti conservati nell’archivio della seconda sezione della Segreteria di Stato della Santa Sede.