Usa-Messico: la frontiera del fentanyl

231.2 milioni di dosi sequestrate nel primo bimestre dell'anno. Il business illegale della droga che sta rivoluzionando il narcotraffico

Fentanyl
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Emergenza fentanyl: boom della droga che sta rivoluzionando il narcotraffico. Durante i primi due mesi dell’anno, sono aumentati del 184% i sequestri di fentanyl al confine tra Stati Uniti e Messico. Il basso costo della sostanza ne ha reso popolare l’uso. Bastano 10 grammi per produrre più di 300 dosi. Altri fattori che favoriscono la dipendenza dall’oppiode sono la facilità di trasporto e il prezzo finale di vendita: ogni dose può costare tra i 10 e i 60 dollari, a seconda di dove viene offerta. Secondo i dati dell’agenzia federale Usa che si occupa della sicurezza dei confini, tra gennaio e febbraio sono state sequestrate 231.2 milioni di dosi del potente oppiaceo, che sta causando migliaia di overdose tra i giovani statunitensi. Il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador e il suo omologo Usa Joe Biden hanno aumentato la cooperazione tra i rispettivi Paesi per frenare il traffico del pericoloso stupefacente nella regione. Un rapporto pubblicato dal governo messicano afferma che il Paese sta affrontando una grave carenza di fentanyl per uso medico, anche se i cartelli messicani pompano tonnellate di questo narcotico illecito. Il paradosso è stato riportato in uno studio della Commissione nazionale messicana per la salute mentale e le dipendenze. Lo studio non ha fornito una ragione per la carenza dell’oppioide sintetico, necessario per l’anestesia negli ospedali, ma ha affermato che si tratta di un problema mondiale.
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Emergenza fentanyl

La commissione ha affermato che il fentanyl deve essere importato e che le importazioni sono diminuite di oltre il 50% tra il 2022 e il 2023. Tuttavia, sembra che i cartelli messicani non abbiano problemi a importare tonnellate di precursori chimici e a produrre il proprio fentanyl, che contrabbandano negli Stati Uniti. Il rapporto afferma che i sequestri messicani di fentanyl illegale sono aumentati da 1,24 tonnellate nel 2020 a 1,85 tonnellate nel 2023. Una parte di questa quantità si sta riversando oltre il confine, con un aumento della dipendenza da fentanyl illecito segnalato in alcune regioni messicane di confine. Un problema che il Messico ha paradossalmente imputato agli Stati Uniti. “Nonostante i limiti della disponibilità di fentanyl farmaceutico nel nostro Paese, l’uso eccessivo di oppiacei negli ultimi decenni negli Stati Uniti ha avuto importanti ripercussioni sul consumo e sull’offerta in Messico”, si legge nel rapporto. Il rapporto afferma che le richieste di trattamento delle dipendenze in Messico sono aumentate da 72 casi nel 2020 a 430 casi nel 2023. Sembra un numero esiguo rispetto ai 70.000 decessi annuali per overdose stimati negli Stati Uniti negli ultimi anni e legati agli oppioidi sintetici. Ma in realtà il governo messicano fa ben poco per offrire trattamenti per le dipendenze. Quindi i numeri probabilmente non riflettono la reale portata del problema. La carenza di farmaci anestetici ha causato alcuni problemi reali in Messico.
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Scorte

Negli Stati Uniti, il consumo di fentanyl è diventato un grave problema di salute pubblica. L’oppioide sintetico è alla base dell’epidemia legata al consumo di droga nel paese. Il farmaco viene utilizzato a scopo analgesico in alcune terapie cliniche ed è 50 volte più potente dell’eroina e 100 volte più forte della morfina. I problemi locali di disponibilità di morfina e fentanyl hanno indotto gli anestesisti a procurarsi le proprie scorte. A  portare con sé le fiale e a somministrare più dosi da una singola fiala per conservare le scorte. Nel 2022, gli anestetici contaminati da queste pratiche hanno causato un’epidemia di meningite nello stato settentrionale di Durango che ha ucciso circa tre dozzine di persone. Molte delle quali erano donne incinte sottoposte a epidurale. Diversi americani sono morti a causa di un’epidemia simile. Dopo essere stati operati nelle cliniche della città di confine messicana di Matamoros nel 2023. La risposta dell’amministrazione del presidente Andrés Manuel López Obrador a questi due problemi – insufficiente quantità di fentanyl legale e troppa quantità di quello illegale – è stata contraddittoria. Nel 2023, López Obrador ha proposto brevemente di vietare il fentanyl anche per uso medico. Ma ultimamente non ha più menzionato l’idea dopo aver attirato un’ondata di critiche da parte dei medici. Nel frattempo, il presidente ha negato con fermezza che i cartelli messicani producano la droga, nonostante le prove schiaccianti che importano i precursori chimici dall’Asia ed eseguono i processi chimici per produrre il fentanyl. López Obrador sostiene che si limitano a pressare la droga sotto forma di pillole.
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Mercato criminale

“A margine del problema sanitario, il fentanyl è diventato l’ultimo mercato sfruttato dai cartelli della droga messicani -spiega Feranda Gonzales-. Un rapporto della Drug enforcement administration (Dea, l’agenzia federale antidroga degli Stati Uniti) afferma che un chilo con un alto livello di purezza acquistato in Cina costa tra i 3300 e i 5000 dollari. Se trattato con altre sostanze chimiche, si possono ottenere dai 16 a 24 chili di prodotto, con un profitto finale di 1,9 milioni di dollari. Messico, Canada e Stati Uniti stanno collaborando allo scopo di mettere a punto una strategia per frenare il traffico di fentanyl al confine statunitense. Per ora, tuttavia, i progressi in questo senso sembrano insufficienti di fronte all’aumento del consumo e dellla commercializzazione dell’oppioide”. Il Dipartimento della salute di New York ha riferito che l’81 per cento dei decessi per overdose nella città è causato dall’uso di fentanyl. Nel 2023, evidenzia Wired, i decessi causati dal fentanyl nella metropoli hanno superato quota 3000. Si tratta del dato più alto dal 2000, l’anno in cui sono iniziate le rilevazioni. Il tasso più alto di decessi e l’aumento in assoluto più consistente nella tendenza è riferito alla popolazione afroamericana della città, che è passata da 52 a 62 decessi ogni 100mila residenti. I residenti di origine latina si sono classificati al secondo posto con un tasso di 53,1 morti per 100mila residenti. I casi di overdose si sono rilevati una costante in particolare negli adulti di età compresa tra i 55 e i 64 anni.