Fattorie didattiche per i bambini scampati alla guerra. La scuola a cielo aperto

Spazi per permettere ai piccoli ospiti di mungere le mucche, curare gli animali nella stalla della biodiversità, imparare a cucinare nella tenda dei cuochi contadini, giocare a fare la spesa come i grandi, andare alla scoperta del mondo delle api, fare l'orto sensoriale e montare in sella agli asini della pet therapy

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Nelle fattorie per dimenticare la guerra. E’ l’iniziativa solidale di Coldiretti. Sono oltre tremila le fattorie didattiche presenti nelle campagne italiane che possono accogliere durante l’estate i bambini. Per aiutarli a superare lo stress provocato dalla guerra e dalla pandemia. Con il gioco e la vita all’aria aperta a contatto con la natura. E’ quanto emerge dal primo studio sull’educazione alla campagna amica nelle scuole italiane. Diffuso in occasione della “Festa dell’educazione alimentare della pace“. Organizzata dalle donne della Coldiretti a Roma a Villa Celimontana. Trasformata in una maxi fattoria. Con la presenza di migliaia di alunni da tutta Italia. Assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Un appuntamento che dà il via alla stagione dei campi estivi. Proprio con l’obiettivo di sostenere le famiglie. Nel tentativo di restituire ai propri figli la serenità. Messa a dura prova da restrizioni e lockdown in due anni di Covid. Ma anche dalle nuove ansie legate al ritorno dell’uso delle armi. Con il conflitto in Ucraina.

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Foto: Unicef Italia

Bambini nelle fattorie

La cura dell’orto e degli animali della fattoria. L’attenzione all’alimentazione. Tutto ciò aiuta a prevenire disturbi. Quelli causati nei bambini e nei ragazzi dalla pandemia prima. E dal bombardamento mediatico della guerra poi. Aiutandoli a ritrovare un equilibrio. A spiegarlo è lo psichiatra e psicoterapeuta Lucio Rinaldi. Docente di psichiatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore. A Roma anche alcuni alunni ucraini che hanno trovato rifugio in Italia. Dopo essere scappati dal conflitto. Insieme ai tanti bambini provenienti da tutta Italia. Non lontano dal Colosseo, sono stati allestiti spazi. Per permettere ai piccoli ospiti di mungere le mucche. Curare gli animali nella stalla della biodiversità. Imparare a cucinare nella tenda dei cuochi contadini. Giocare a fare la spesa come i grandi. Andare alla scoperta del mondo delle api. Fare l’orto sensoriale. E montare in sella agli asini della pet therapy. Un approccio didattico e di vita, sottolinea Coldiretti. Per far dimenticare anche lo stress che la pandemia e ora la guerra stanno provocando sui più piccoli.fattorie

Esperienza didattica

Sono oltre tremila le fattorie didattiche presenti nelle campagne italiane. Luoghi che possono accogliere durante l’estate i bambini. Un’esperienza che piace ai genitori. Oltre quattro italiani su cinque (82%) degli italiani è favorevole a iscrivere i propri figli in un agri-campus. Secondo un sondaggio online Coldiretti. Un’offerta che realizza il progetto Educazione alla Campagna Amica di Donne Impresa Coldiretti. E che ha coinvolto negli ultimi venti anni circa dieci milioni di bambini. Praticamente mezzo milione all’anno. Di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni. Dalla scuola materna alla primaria. E il 30% studenti più grandi (medie e superiori).fattorie

Agricoltura

“L’obiettivo – precisa la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli. Sui principi della sana alimentazione. E della stagionalità dei prodotti. Per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea. E ricostruire un legame. Quello che unisce i prodotti dell’agricoltura con i cibi consumati ogni giorno“. Un patrimonio di esperienze conoscenze. “Le fattorie didattiche  sono realtà importanti non solo per l‘agricoltura ma per tutta la comunità– evidenzia il presidente di Terranostra Bergamo Paolo Vecchi-. Infatti  consentono alle giovani generazioni e alle famiglie di conoscere da vicino l’attività agricola. E tutte le sue sfumature. Dal legame con il territorio. All’origine del cibo. Ai ritmi della natura”. Aggiunge Vecchi: “Purtroppo le fattorie didattiche sono state fortemente penalizzate dalla pandemia. Anche in quel momento così complicato però non hanno voluto rinunciare alla  loro missione. Facendosi trovare pronte quando hanno potuto  aprire le loro porte. Ed essere nuovamente scuole a cielo aperto per le scolaresche”.