Migliaia di ragazzi per lo Sciopero del Clima: manifestazioni in 35 città

Torna nelle piazze italiane dopo mesi di stop lo Sciopero del clima indetto da Fridays for Future. Migliaia gli studenti che stanno prendendo parte ai cortei delle 35 città coinvolte

© Una manifestazione in Francia. Immagine di repertorio (© Benjamin Bellier da Pixabay)

Dopo sei mesi dall’ultimo corteo, si svolge oggi a Roma e in altre 35 città italiane la manifestazione dello Sciopero del clima di Fridays for Future. Tantissimi i giovani scesi in piazza in tutta Italia con striscioni e manifesti per chiedere lo stop della “devastazione ambientale” e la tutela dell’ambiente.

Migliaia di ragazzi a Roma per lo Sciopero del Clima

E’ iniziata in piazza Indipendenza la manifestazione romana dello Sciopero del clima di Fridays for Future, che si tiene oggi in 35 città italiane. Partecipano alcune migliaia di ragazze e ragazze, sotto il sole di una bella ottobrata romana. Sugli striscioni si legge “Resistenza climatica contro il negazionismo di stato”, “Bloccate le guerre, non il nostro futuro”, “Artistici uniti contro devastazione ambientale e guerra”, “Pensa al bene comune”, “Resistenza antifa”. Dagli altoparlanti escono musica rap, Raffaella Carrà e Pino Daniele. Un ragazzo con il megafono grida canzoni da stadio contro i celerini. “Stiamo saltando le nostre lezioni per insegnarne una più importante a voi”, recita un cartello issato da un ragazzo. Numerosi i cartelli in inglese portati da ragazze che dicono “il clima sta diventando piu caldo di…”, con il nome e la foto di qualche divo popolare.

Fridays for Future: in corteo a Napoli, tra striscioni e manifesti

E’ partito da piazza Garibaldi a Napoli il corteo dei giovani di Fridays for Future che manifestano il clima. E’ composto da circa mille persone, secondo una stima degli organizzatori, il corteo diretto verso il centro della città. In testa c’è un grande striscione ‘Stamme jenn a mare cu tutt’e pann (stiamo andando a mare con tutti i panni, ndr). In caso di emergenza scendere in piazza’. Nel corteo compaiono decine di altri manifesti.

I Fridays for Future tornano in piazza a Torino

Dopo sei mesi dall’ultimo corteo, tornano in piazza anche a Torino I Fridays for Future per lo ‘sciopero del clima’. Da piazza Statuto è partito il corteo, che raggiungerà piazza Castello in centro. Gli ambientalisti sono già oltre un migliaio. “Resistenza climatica contro un governo negazionista”, si legge sullo striscione che apre la manifestazione. “Chiediamo giustizia climatica e la vogliamo ora”, dicono dal furgone. Tra i giovani c’è anche il vicepresidente del consiglio regionale del Piemonte e consigliere Pd Daniele Valle, possibile candidato per il centrosinistra alle prossime amministrative “Questa è una bellissima piazza che ci lancia una richiesta forte di politiche davvero incisive sull’ambiente – spiega Valle – . Se penso che la maggioranza Cirio ha respinto la richiesta di dichiarare l’emergenza climatica in Piemonte negando una correlazione tra inquinamento e cambiamenti climatici trovo che questo sia un motivo in più per essere oggi in piazza”. In corteo anche la rete del Climate Social Camp, Last, Acmos e le sigle Cigil-Cisl-Uil e uno spezzone dal Fiom.

Clima, a Venezia uno striscione davanti alla Basilica

Questa mattina il movimento del Fridays for future di Venezia ha appeso uno striscione davanti alla Basilica di San Marco, mostrando così di aderire allo sciopero climatico globale. “Venezia è simbolo della crisi climatica, saremo la laguna che si ribella. No grandi scavi, no grandi navi, basta moto ondoso” recita lo slogan del lenzuolo. “La nostra città è l’emblema della crisi climatica, la frontLine in Europa della devastazione ambientale, alimentata dallo sfruttamento del territorio, dall’abbandono al turismo di massa e dalla materiale distruzione della laguna. Ogni giorno Venezia è minacciata da tassi d’inquinamento esponenziali e dal moto ondoso causato da un traffico lagunare così incessante e violento che mangia le rive dei nostri canali”, dicono i giovani attivisti per il clima. Questo è il risultato, aggiungono, “di anni di immobilismo di fronte alla crisi climatica, un’incapacità di agire che investe i governi mondiali per arrivare all’amministrazione della nostra città. Appena qualche settimana fa, alla notizia che la città è stata esclusa per un soffio dalla ‘black list’ dei patrimoni a rischio, Comune, Autorità portuale e Regione si sono affrettati ad annunciare con orgoglio i nuovi scavi nel canale Vittorio Emanuele, che collega Fusina alla Marittima, per permettere entro il 2027 il ritorno delle grandi navi in città, ora ormeggiate nell’area industriale di Marghera”. Oltre allo sciopero di oggi, gli attivisti hanno comunicato che parteciperanno all’assemblea prevista domani nella sala San Leonardo, organizzata dal comitato No grandi navi, per decidere le mobilitazioni dei prossimi mesi.

Fonte: Ansa