Sant’Agnese Segni di Montepulciano: la vita e la spiritualità

Sant’Agnese Segni di Montepulciano, monaca domenicana, Gracciano Vecchio (Siena) 28/01/1268 ca. – Montepulciano (Siena) 20/04/1317. Proviene da una nobile famiglia. Fin da piccola si sente attratta dalla vita spirituale. A 9 anni entra come educanda tra le monache “Saccate”, così chiamate per il loro abito.

Avvenimenti

  • A 14 anni accompagna la maestra dele novizie, suor Margherita, a Proceno (Viterbo) per crearvi un nuovo monastero. Un anno dopo, a soli 15 anni, è nominata superiora con approvazione pontificia. Gli abitanti di Montepulciano la supplicano di tornare da loro: Agnese, convinta che quello sia il volere di Dio, acconsente. Viene eletta badessa del monastero di Montepulciano.
  • Fra Raimondo di Capua, futuro beato, è il suo biografo.
  • Riesce a portare la pace tra famiglie nobili in lotta tra loro.
  • La sua festa viene celebrata a Montepulciano fin dagli inizi del 1500, più di duecento anni prima della canonizzazione.

Anedotti

  • Durante la permanenza a Proceno, Agnese si reca ogni tanto da sola nell’orto del monastero per pregare vicino a una pianta di ulivo. Una domenica mattina si immerge profondamente in preghiera fin dall’alba e soltanto dopo molte ore si accorge che era giorno festivo e che doveva ascoltare la Santa Messa in coro. Viene un angelo portando con sé l’ostia consacrata e la comunica. Questo evento si ripete anche nelle nove domeniche successive.
  • Una volta è vista innalzarsi fino all’altezza del grande crocifisso posto sopra l’altare e baciarlo e abbracciarlo con grande trasporto.
  • A Chianciano, dove ubbidendo a un invito dei suoi superiori si è recata per la cura delle acque, fa sgorgare una nuova sorgente che tutt’ora porta il suo nome.
  • Per ben 15 anni si ciba solo con pane duro e poca acqua.
  • Durante un’estasi, nel giorno dell’Assunzione, ottiene dalla Madonna il privilegio di prendere nelle sue braccia Gesù Bambino. Quando viene il momento di riconsegnarlo, cerca in ogni modo di trattanerlo ancora per un po’ e, non potendo ottenere quanto desidera, afferra una piccola croce legata con un filo sottolissimo al collo del bambino Gesù che le resta in mano quando la visione scompare e che conserva come preziosa reliquia.
  • I frati e le suore domenicane desiderano imbalsamare il corpo di Agnese e per questo motivo pensano di acquistare del balsamo, ma ciò non è necessario: dalle mani e dai piedi della santa emana un liquido odoroso che impregna le vesti di Agnese e che ha il potere di produrre un vero processo di imbalsamazione.

Spiritualità

Conduce una vita di estrema penitenza. Ardente amore verso Gesù Eucarestia. Sopporta, per amore del Signore, gravi e prolungate sofferenze fisiche. “La carità continuamente ardeva nel cuore suo” (Santa Caterina da Siena)

Morte

Sul letto di morte consola le sue consorelle piangenti e le invita a essere felici per lei, che tra poco incontrerà il Signore: se è stata per loro utile in vita, lo sarà ancora di più dal Paradiso. I suoi resti mortali sono venerati a Montepulciano, nella chiesa a lei intitolata, in un’urna collocata sopra all’altare maggiore. Viene canonizzata nel 1726 da Benedetto XIII.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi