Censimento campi nomadi, procedura conclusa: “A Roma 4500 persone di etnia rom”

“La popolazione rom della Capitale è pari a 4.500 persone. Finalmente un dato certo su cui basare l’attività di programmazione”. Con queste parole l’assessore alla Persona, scuola e comunità solidale, Laura Baldassarre, ha commentato il nuovo censimento dei residenti nei campi nomadi, annunciato a inizio anno e realizzato dalla Polizia di Stato: “Stiamo seguendo il percorso delineato dalla delibera di giunta di dicembre: la bozza di piano elaborata dal tavolo è stata sottoposta alle associazioni, agli esperti, il tutto rispettando i tempi previsti”, ha spiegato l’assessore. Ma non solo: “Abbiamo fornito le direttive per il bando che riguarda i campi de La Barbuta e della Monachina, impegnando le risorse di fonte europea del Pon Metro per l’attuazione di una delle priorità del programma della giunta Raggi: il superamento dei campi. Un’ulteriore azione che ha prodotto una precisa inversione di tendenza rispetto al passato è stato l’intervento sui bandi già pubblicati nella fase commissariale: sono stati recuperati fondi ulteriori che potranno ora essere messi a disposizione del Piano, senza sottrarre risorse ad altre finalità ma utilizzando quanto già stanziato per queste popolazioni”.

Bando XV Municipio: “Impossibile revocarlo”

Una dichiarazione che, come già apparso in precedenza, sembra non attenersi pienamente alla decisione di istituire un nuovo campo nel XV Municipio, per il quale è stato da poco approvato il bando per il reperimento delle aree. Sulla questione è perciò tornata l’assessore Baldassarre, la quale ha nuovamente specificato come non sia stato possibile “revocare il bando per il reperimento di un’area attrezzata nel territorio del Municipio XV o Municipi limitrofi per l’accoglienza e il soggiorno di 500 persone (120 nuclei familiari), in quanto avrebbe comportato l’improvvisa privazione di abitazione per le persone in condizioni di fragilità e di forme di protezione sociale. Si precisa che non si tratta di un ulteriore insediamento”. La stessa motivazione già addetta all’indomani dello sblocco del procedimento, al termine del quale verrà individuata l’area che dovrebbe accogliere gli sfollati del Camping river.

Scolarizzazione: “Gestione critica e anomala”

Ma la panoramica del censimento ha focalizzato anche altri punti sensibili, uno su tutti il problema della scolarizzazione dei minori residenti all’interno dei campi. Secondo quanto emerso da un’indagine di Anac, riportato dall’assessore, è stata evidenziata “una gestione critica e anomala del servizio di scolarizzazione (settembre 2005 – agosto 2015) che era dedicato ai bambini che vivono nei campi. Negli anni un fiume di denaro è stato utilizzato per interventi quantomeno inefficaci sulle popolazioni alle quali era destinato, con procedure opache, senza una cultura del monitoraggio e della valutazione. Un vero spreco di risorse pubbliche sulla pelle di una popolazione già pesantemente marginalizzata. Non sorprende la reazione di alcune associazioni incredule che un’amministrazione locale stia cambiando passo”.

In realtà, al di là del censimento, qualche dubbio era stato avanzato proprio in relazione al nuovo campo che sorgerà in sostituzione del Camping per il quale, secondo quanto riportato, sono stati stanziati gran parte dei fondi per gestione e sorveglianza, lasciando risorse per la formazione e l’inclusione in ambito lavorativo delle famiglie pari al 4% del totale (oltre 1 milione di euro).