Haiti: ferito in un’esplosione il vescovo Dumas

Mons. Pierre André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau e Miragoâne (Haiti), è stato ferito da un’esplosione avventa nella capitale haitiana, Port-au-Prince

Mons. Pierre-André Dumas. Foto: Vatican News

La Conferenza episcopale di Haiti (Ceh) ha reso noto che mons. Pierre André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau e Miragoâne, “è stato colpito da un’esplosione” a Port-au-Prince, capitale del Paese, durante il suo soggiorno nella città. Lo stato di salute di Mons. Dumas è stabile.

Haiti: ferito in un’esplosione il vescovo Dumas

Sono ore di apprensione ad Haiti per monsignor Pierre-André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau e Miragoâne, colpito domenica «da un’esplosione» nella casa dove alloggiava durante la sua visita a Port-au-Prince. Lo rende noto la Conferenza episcopale del Paese caraibico (Ceh), citata dall’agenzia Sir. In una nota dei vescovi locali, firmata da padre Jean Rodney Brévil, vice segretario permanente della Ceh, si spiega che «lo stato di salute di monsignor Dumas è stabile».

La notizia giunge quando non accenna a migliorare il quadro di insicurezza che caratterizza la parte occidentale dell’isola di Hispaniola. Nelle ultime ore un gruppo armato ha attaccato un minibus per il trasporto di passeggeri in servizio fra Port-au-Prince e Mirebalais, con un bilancio di almeno 10 morti. Secondo una prima ricostruzione, ad entrare in azione sarebbero stati alcuni membri della banda criminale “400 Mawozo”.

Haiti nel baratro della violenza

Haiti è da tempo in preda alla violenza di diverse gang, in lotta per il controllo del territorio. L’Onu ha riferito che gennaio 2024 è stato il mese più cruento in oltre due anni, con almeno 1.108 persone uccise, ferite o sequestrate.

Foto di Bailey Torres su Unsplash

Negli ultimi giorni nelle principali città haitiane si sono inoltre verificati ulteriori disordini, in occasione delle manifestazioni indette dall’opposizione per chiedere le dimissioni del primo ministro ad interim, Ariel Henry.

Secondo quanto riportato dalla stampa locale, intanto, la giustizia haitiana avrebbe incriminato una cinquantina di persone, tra cui l’ex first lady Martine Moïse, l’ex primo ministro Claude Joseph e l’ex capo della polizia nazionale haitiana Léon Charles, per presunto coinvolgimento nell’assassinio del presidente Jovenel Moïse: il politico fu ucciso il 7 luglio 2021 nella sua residenza di Port-au-Prince da un gruppo di sicari colombiani.

Da: Osservatore Romano