GRECIA, PAURA GREXIT: AUMENTANO LE RICHIESTE DEI PERMESSI DI ESPATRIO

Dopo aver presentato al fondo salva Stati Esm una formale richiesta di un piano di aiuti triennale, la Grecia sta lavorando ora su un pacchetto di riforme da 12 miliardi di euro in due anni, quattro in più rispetto alle misure inizialmente previste dall’esecutivo ellenico. È la contropartita per i nuovi prestiti e per l’auspicata ristrutturazione del debito accumulato finora. I partner europei, che si riuniranno domenica pomeriggio, se saranno soddisfatti daranno il via libera. In caso contrario, sanciranno l’uscita della Grecia dalla moneta unica. Secondo la stampa locale, alle riunioni in corso ad Atene partecipa anche un team di tecnici inviati dal governo di Hollande per affiancare il nuovo ministro delle Finanze Euclides Tsakalotos. Il portavoce dell’esecutivo ostenta ottimismo, arrivando a dire che “se tutto va bene potrebbe non essere necessario il vertice di domenica”.

Intanto il premier ellenico Tsipras incassa il sostegno del presidente del Consiglio Ue Donald Tusk sul vero nodo delle trattative, ovvero il taglio del debito, che ora ammonta a 340 miliardi di euro, cioè il 180% del Pil del Paese. Tusk ha scritto su Twitter che “le proposte realistiche di Atene devono essere accompagnate da una proposta realistica dei creditori sulla sostenibilità del debito”. Il presidente abbraccia quindi la linea della Francia, sostenuta la settimana scorsa dal Fmi e dal direttore generale Christin Lagarde.

Arroccata sul “no” al taglio rimane la Merkel, sempre più isolata dato l’allontanamento dell’alleato Hollande. Ma proprio il ministro delle Finanze Michel Sapin ha affermato che la collaborazione tra Francia e Germania è “la chiave del successo”, e quindi per superare la crisi greca occorre “ripristinare la fiducia nelle prossime ore e nei prossimi giorni”. Dichiarazioni smentite poco dopo dall’omologo tedesco Schaeuble, che si è dichiarato scettico “su come potremmo realizzare misure per migliorare la fiducia in 24 ore”.

Intanto le banche greche resteranno chiuse fino a lunedì prossimo incluso. Secondo esperti la liquidità dovrebbe essere garantita fino a quel giorno, ma si aspettano delle difficoltà, a meno che in quella data la Bce non decida di aumentare il limite della liquidità di emergenza. Nel frattempo, i timori per una imminente Grexit hanno fatto scattare una corsa ai passaporti. Dall’annuncio del referendum in Grecia si è impennata la richiesta dei permessi per l’espatio. Secondo il Direttorato per i passaporti della polizia nella sola Atene solo ieri sono state presentate 1.580 richieste, con un aumento di oltre il 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre la media sul lungo periodo in questa fase di vacanze era di circa 600.