Erdogan ai turchi residenti nell’Unione Europea: “Fate almeno 5 figli, il futuro è vostro”

Una riconquista ottomana d’Europa: è quanto sembra si prefigga Erdogan. Il presidente turco ha infatti lanciato un accorato appello ai turchi che vivono nell’Ue di diventare il “futuro” dell’Europa facendo più figli, ben 5 per ogni coppia: “Da qui faccio un appello ai miei fratelli in Europa. Vivete in quartieri migliori. Comprate le auto migliori. Vivete nelle case migliori. Non fate tre figli, ma cinque. Perché voi siete il futuro dell’Europa. Questa sarà la migliore risposta all’ingiustizia che vi è stata fatta”;

L’invito choc è stato fatto durante un comizio referendario nella città di Eskisehir, a sud di Istanbul, nell’Anatolia nord-occidentale. Le parole del leader di Ankara ripetono il suo frequente appello alle famiglie turche a “fare almeno tre figli” – lui stesso ne ha quattro – e polemizza con i Paesi Ue – Germania e Olanda – che hanno rifiutato di autorizzare i ministri turchi a tenere dei comizi elettorali in città tedesche ed olandesi in vista del referendum. Secondo gli analisti, infatti, la consultazione mira a rafforzare i poteri del presidente a scapito della democrazia. Erdogan era recentemente arrivato a definire “nazista” il comportamento di Berlino e dell’Aia.

Il presidente attacca inoltre anche la recente decisione della Corte di giustizia europea che permette di vietare il velo islamico nei luoghi di lavoro in risposta a due ricorsi presentati da Belgio e Francia. “Siamo stanchi di tutto questo. Voi dite che è libertà di religione. Io vi sfido a vietare la kippah”, ha detto Erdogan, durante lo stesso comizio.

La Corte di Giustizia Europea ha deliberato che: “Una regola interna che proibisca di indossare in modo visibile qualsiasi segno politico, filosofico o religioso non costituisce diretta discriminazione”. La sentenza specifica anche: “Il divieto può invece costituire una discriminazione indiretta qualora venga dimostrato che l’obbligo apparentemente neutro da essa previsto comporta, di fatto, un particolare svantaggio per le persone che aderiscono a una determinata religione o ideologia. Tuttavia – si legge nel testo normativo – tale discriminazione indiretta può essere oggettivamente giustificata da una finalità legittima, come il perseguimento, da parte del datore di lavoro, di una politica di neutralità politica, filosofica e religiosa nei rapporti con i clienti, purché i mezzi impiegati per il conseguimento di tale finalità siano appropriati e necessari”.

In Europa risiedono circa 2,5 milioni di cittadini turchi che possono votare alle elezioni referendarie in Turchia. Ma i cittadini di origine turca che vivono negli stati dell’Ue sono diversi milioni in più; di questi, oltre 5 vivono solo in Germania.