Le tre attività chiave che compongono il programma Erasmus+

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Il programma comunitario “Erasmus +” è entrato in vigore dal 1° gennaio 2014. Integra sette precedenti programmi comunitari: Lifelong Learning Programme (Comenius, Erasmus, Leonardo da Vinci, Grundtvig), Gioventù in Azione, Erasmus Mundus, Tempus, Alfa, Edulink, la cooperazione bilaterale con i Paesi industrializzati. Le opportunità offerte dal programma Erasmus+ hanno come principali destinatari le persone: studenti, tirocinanti, apprendisti, alunni, discenti adulti, giovani, volontari, docenti, insegnanti, formatori, animatori giovanili, professionisti di organizzazioni attive nei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù.

Il programma non prevede l’erogazione diretta di sovvenzione a singoli partecipanti ma raggiunge gli individui attraverso organizzazioni, istituti, enti, università, scuole e gruppi (compresi gruppi di giovani attivi nell’animazione socioeducativa, organizzazioni giovanili e anche gruppi informali di giovani) che possono presentare proposte di progetti e candidarsi per ottenere un finanziamento. La partecipazione è aperta a ogni organismo attivo nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport. Alcune azioni prevedono la partecipazione anche di altri attori dal mercato del lavoro.

Il programma è strutturato nelle seguenti tre attività chiave:

  • Attività chiave 1: Mobilità individuale a fini di apprendimento
  • Attività chiave 2: Cooperazione per l’innovazione e le buone pratiche
  • Attività chiave 3: Riforma delle politiche

Il 3 luglio scorso la Commissione ha annunciato l’esito dell’invito a presentare proposte Erasmus+ del 2023 per l’iniziativa delle università europee che fornisce sostegno alle alleanze degli istituti di istruzione superiore. Queste alleanze riuniscono una nuova generazione di studenti europei, che possono così studiare e lavorare in diversi paesi europei, in lingue diverse, travalicando confini, settori e discipline accademiche. Grazie a queste alleanze, gli studenti possono ottenere un diploma combinando studi in diversi paesi europei. Ciò contribuisce alla competitività internazionale degli istituti di istruzione superiore in Europa.

L’invito a presentare proposte 2023 per le università europee nell’ambito di Erasmus+ era imperniato su due filoni: offriva la possibilità di procurare finanziamenti sostenibili per alleanze di successo già esistenti tra istituti di istruzione superiore perché potessero perseguire la loro visione a lungo termine; alle alleanze già precedentemente selezionate, si sono ora aggiunti oltre 30 nuovi istituti di istruzione superiore. Inoltre l’invito prevedeva il sostegno alla creazione di nuove università europee in tutta Europa, riunendo vari istituti di istruzione superiore attorno a visioni strategiche comuni.

Ebbene, con i risultati attuali che vedono l’aggiunta di 7 nuove alleanze delle università europee, si arriva a un totale di 50 alleanze delle università europee: l’iniziativa vede ora coinvolti oltre 430 istituti di istruzione superiore in 35 paesi. Tali istituti sono dislocati in tutti gli Stati membri dell’UE e in Islanda, Repubblica di Macedonia del Nord, Norvegia, Serbia e Turchia, oltre che in Albania, Bosnia-Erzegovina e Montenegro. Gli studenti di questi istituti possono beneficiare di un’offerta formativa transnazionale e innovativa unica, che consente loro di acquisire abilità e competenze essenziali per il futuro. Inoltre, collaborando con quasi 1 700 partner associati facenti parte di ONG, imprese, città ed enti locali e regionali, le 50 università europee apportano innovazioni su vasta scala alle regioni d’Europa.

Con una dotazione complessiva record di 402,2 milioni di euro a titolo del programma Erasmus+ per questo invito, ciascuna alleanza sarà dotata di un bilancio fino a 14,4 milioni di euro per quattro anni.

L’invito del 2023 ha offerto agli istituti di istruzione superiore dei paesi dei Balcani occidentali, non associati al programma Erasmus+, la possibilità di partecipare in qualità di partner a pieno titolo all’invito. Hanno così aderito all’iniziativa istituti di istruzione superiore di Albania, Bosnia-Erzegovina e Montenegro, oltre a quelli della Repubblica di Macedonia del Nord e della Serbia. Nell’ambito dell’invito del 2023, hanno aderito alle alleanze quasi 30 istituti di istruzione superiore ucraini.

Le università europee sono alleanze transnazionali che riuniscono in media nove istituti di istruzione superiore, tra i quali possono figurare diversi tipi di istituti (come università polivalenti e di ricerca, università di scienze applicate, istituti di tecnologia, scuole d’arte e istituti di istruzione e formazione professionale superiore). Tali istituti sviluppano una cooperazione strutturale, sostenibile e sistemica a lungo termine in materia di istruzione, ricerca e innovazione a livello transfrontaliero. Offrono programmi di studio incentrati sullo studente, impartiti congiuntamente nei campus interuniversitari europei, in cui studenti, membri del personale e ricercatori di tutte le parti d’Europa possono beneficiare agevolmente della mobilità.

Margaritis Schinas, Vicepresidente per la Promozione del nostro stile di vita europeo, ha dichiarato: “Immaginate di studiare nel campus transnazionale di un’università europea, dove gli studenti possono scegliere cosa, dove e quando studiare in qualsiasi università partner dell’alleanza. Discenti ed educatori hanno così modo di acquisire in maniera naturale un’intera nuova gamma di competenze, beneficiando di una pedagogia innovativa e basata sulle sfide e della mobilità integrata. Le università europee rivoluzionano radicalmente l’istruzione superiore e promuovono i valori e l’identità europei. Possono aiutarci a spianare la strada a un diploma europeo comune, rafforzando un forte senso di appartenenza europea tra i laureati. Mi congratulo vivamente con tutti gli istituti di istruzione superiore selezionati”.

Nell’autunno del 2023 la Commissione pubblicherà il prossimo invito a presentare proposte Erasmus+, mirando a raggiungere l’obiettivo della strategia europea per le università ovvero coinvolgere 60 università europee con più di 500 università entro la metà del 2024.