Nonna Roma Social Market: l’emporio solidale per l’aiuto alimentare

L’intervista di Interris.it sul centro per senza dimora e sul social market dell’organizzazione di volontariato Nonna Roma

© Nonna Roma

La nonna è quella figura che ti accoglie senza farti domande e prendendosi cura di te con modi semplici ma sinceri, donando generosamente sollievo, calore e ristoro anche nei momenti più difficili. I nonni, poi, sono sempre di più uno dei pilastri del welfare delle famiglie italiane, sia per il sostegno pratico che possono dare nella cura educativo-affettiva dei figli che l’aiuto economico per coprire tutte le spese. Questo è lo spirito con cui l’organizzazione di volontariato Nonna Roma, nata cinque anni e mezzo fa nella Capitale come banco di mutuo soccorso, opera per aiutare le persone in situazione di disagio o marginalità socio-economica, che siano nuclei famigliari o persone senza dimora, a far fronte alla necessità di beni e servizi essenziali fino anche a uscire dalla loro condizione di difficoltà. Nel tempo, l’associazione ha dato vita a una rete di servizi in diversi punti dell’area metropolitana di Roma, aprendosi alla collaborazione con gli assessorati e i servizi sociali dei municipi capitolini – il primo, il III, il IV e il V – in cui opera.

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L’azione dell’organizzazione nel contrasto alle diseguaglianze socio-economiche è partita dalla distribuzione dei beni alimentari e per l’igiene personale, ampliandosi con lo sportello di consulenza legale per quanto concerne il tema abitativo, le attività ludico-ricreative e culturali – dalla tombolata natalizia al torneo di calcetto fino alla rassegna cinematografica –, le iniziative “Matita sospesa” e “Fuoriclasse”  per far fronte alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, l’inclusione lavorativa che comprenda oltre alla formazione professionale anche lo sviluppo culturale e umano. Tutto questo viene messo in pratica non limitandosi ad erogare servizi ma puntando a coinvolgere le persone assistite nella condivisione degli obiettivi e delle pratiche per arrivare al loro inserimento, o reinserimento, sociale e lavorativo.

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L’emporio solidale

Oggi in Italia quasi tre milioni di persone devono chiedere aiuto per mangiare, rivolgendosi alle mense per i poveri o alla distribuzione dei pacchi alimentari, afferma la Coldiretti su dati Fondi di aiuti europei agli indigenti (Fead), e tra questi ci sono  600mila bambini sotto i 15 anni, 337mila anziani over65 e 687mila migranti. Per far fronte all’emergenza alimentare, Nonna Roma, nato come punto di raccolta e distribuzione dei generi alimentari per le famiglie, per andare oltre il pur utile pacco alimentare ha lanciato un emporio solidale dove è possibile rifornirsi dei singoli prodotti alimentari e per l’igiene potendo scegliere liberamente, in modo da restituire dignità agli utenti. “Le persone hanno diritto a scegliere cosa mangiare, per cui all’emporio solidale Nonna Roma Social Market possono ‘comporre’ la loro spesa”, spiega a Interris.it la responsabile Margherita Venditti. Utenti dell’emporio in via Togliatti sono attualmente 203 nuclei famigliari, che dispongono ciascuna di un punteggio in base alle proprie caratteristiche – la presenza di minori sotto i tre anni o di una persona anziana – e con quelli, al posto dei soldi, possono acquistare le derrate alimentari raccolte dal Banco alimentare del Lazio, con le donazioni o con i “carrelli sospesi”. “In questo piccolo supermercato vendiamo le cose più richieste come legumi, tonno, olio, pasta, riso, latte”, continua, “e ogni mese i punti vengono azzerati e riassegnati”. Il peso dei rincari di questo ultimo anno si è abbattuto non solo sul potere d’acquisto di queste famiglie già in difficoltà, ma ha reso ancora più complicato l’approvvigionamento dei beni necessari – mentre le richieste di aiuto aumentano. “Rispetto ai numeri che avevamo a giugno, da settembre la domanda da parte di persone nuove cresce del 20% ogni mese”, racconta Venditti. L’esperienza del social market, mentre ci si appresta ad aprire un secondo emporio nel quartiere di San Lorenzo, è comunque positiva e funzionale, ragiona la responsabile: “Le persone hanno molto apprezzato il ‘passaggio’ dal pacco all’emporio, sanno che possono scegliere e che c’è qualcuno a cui possono rivolgersi per chiedere aiuto”.

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Centro per senza dimora

Nella Città eterna, tra le 14 e le 16mila persone sono costrette a dormire ai bordi delle strade o a trovare riparo negli accampamenti informali, secondo quanto riporta “Dalla strada alla casa. Un rapporto sui senza dimora a Roma”, indagine redatta in seguito alla campagna “Rhomeless” promossa dall’associazione. “Invisibili” di cui, purtroppo, spesso ci accorgiamo quando solo quando ne danno notizia i giornali, principalmente nei mesi invernali quando le temperature si fanno rigide e fredde. Il centro per senza dimora di via Vittorio Amedeo II, aperto dalle 18 alle 9 del mattino, accoglie 17 persone di varia nazionalità, a cui offre, oltre a un pasto e a un posto letto per la notte, servizi di segretariato sociale, sanitario, legale e percorsi per l’inserimento lavorativo. Servizi fondamentali perché, per esempio, non avere la residenza vuol dire non potere aver accesso al servizio sanitario. Costoro sono chiamati inoltre a collaborare con il centro, sempre nella logica di Nonna Roma del coinvolgimento attivo degli assistiti. “Le persone devono riacquisire autonomia”, spiega Oriella Triolo, che si occupa della gestione del centro, “abbiamo un numero abbastanza elevato di persone che ce l’hanno fatta, dopo essere uscite dal centro non sono tornate in strada”. “La maggior parte delle persone che assistiamo sono giovani migranti che vogliono migliorare le proprie condizioni di vita e recepiscono positivamente il nostro servizio”, aggiunge.