Guerra in Ucraina e disabili: un dramma nel dramma

Secondo i dati raccolti dalle organizzazioni umanitarie impegnate in Ucraina, dopo quasi un mese di guerra, i profughi in fuga dal paese sono oltre 2 milioni. Vi sono però 2,7 milioni di persone con disabilità, di cui 200 mila con una disabilità intellettiva e 30 mila dei quali che risiedono stabilmente in istituto.

I combattimenti che imperversano, con la loro crudeltà e insensatezza, hanno esposto queste persone a moltissimi pericoli rendendoli i più indifesi tra gli indifesi, essi – a causa della loro condizione di fragilità – corrono maggiori rischi di violenza e abbandono ed, oltre a ciò, si è riscontrata una difficoltà nell’accesso ai rifugi e anche nelle procedure di evacuazione.

Oltre a questo, per i bambini e gli adulti che vivono in istituto, le difficoltà aumentano notevolmente perché tali strutture hanno terminato il cibo, i farmaci essenziali, il combustibile per il riscaldamento e, nei casi peggiori, il personale addetto ha abbandonato le strutture. Urge poi sottolineare un’altra questione che necessita di risposta immediata, molte persone affette da una forma grave di disabilità e con i propri genitori caregiver di età avanzata non riescono a partire perché il viaggio è troppo lungo e pieno di difficoltà.

Finora, solo il 10% dei rifugiati ucraini, è affetto da una forma di disabilità per le difficoltà che ho descritto in precedenza quindi, per scongiurare una crisi umanitaria di proporzioni ancora più gravi, è fondamentale che questa guerra senza senso abbia fine e si rispettino i diritti umani previsti dalle Convenzioni Onu. Successivamente è importante che vengano istituiti specifici corridoi umanitari per permettere alle persone con disabilità e a chi si prende cura di loro di lasciare le zone di combattimento e poter così giungere in campi profughi attrezzati per rispondere alle esigenze delle persone con disabilità.

Infine, vorrei lanciare un accorato appello affinché tutte le parti coinvolte in questo conflitto si siedano al tavolo della pace con l’obiettivo di far cessare immediatamente le ostilità. Le persone inermi stanno pagando il prezzo di una guerra crudele e senza ragione, cessino di risuonare le armi e si torni ad essere fratelli.