BERGOGLIO AI VESCOVI MISSIONARI: “LE DIVISIONI SONOLE ARMI CHE IL DIAVOLO USA PER DISTRUGGERE LA CHIESA”

“Per favore, lottate contro le divisioni perché sono una delle armi che ha il diavolo per distruggere la Chiesa locale e la Chiesa Universale”. E’ uno dei passaggi, aggiunto a braccio, del messaggio che Papa Francesco ha rivolto ai 110 vescovi, riuniti nella sala Clementina in occasione del Seminario di aggiornamento per i porporati delle Terre di Missione, promosso dalla Congregazione per l’evangelizzazione dei Popoli.

Il Pontefice ha poi aggiunto che, in realtà, il diavolo usa principalmente due armi: la prima è la divisione, la seconda sono i soldi. “Il diavolo entra per le tasche e distrugge con la lingua, con le chiacchiere che dividono – ha spiegato Francesco ai vescovi -. E l’abitudine a chiacchierare è un’abitudine di terrorismo: il chiacchierone è un terrorista che butta la bomba per distruggere”.

Inoltre, Francesco ha detto ai partecipanti al Seminario, di non dimenticare “che il il prossimo più prossimo del vescovo è il presbitero. Ogni presbitero deve sentire la vicinanza del suo vescovo. Un vescovo sente la chiamata telefonica del presbitero, o anche una lettera, e va subito a rispondere, subito, lo stesso giorno se possibile”. Dopo queste raccomandazioni, fatte a “a braccio”, il Papa ha spiegato che la vicinanza tra pastore e sacerdote deve iniziare fin dal seminario, quando il presbitero è in formazione e conitnuare nel nel tempo, offrendo loro un “esempio concreto e tangibile”.

“Nell’opera missionaria potete avvalervi di diversi collaboratori. Molti fedeli laici, immersi in un mondo segnato da contraddizioni e ingiustizie, sono disponibili a cercare il Signore e a rendergli testimonianza – ha incoraggiato i presenti il Papa -. Voi avete il grande privilegio e al tempo stesso la responsabilità di essere in prima fila nell’evangelizzazione”.

“Vigilate attentamente – ha esortato il Papa – perché tutto ciò che si mette in atto per l’evangelizzazione e le diverse attività pastorali di cui siete promotori non venga danneggiato o vanificato da divisioni già presenti o che si possono creare”. Il Pontefice, concludendo il suo discorso, ha sottolineato che “la Chiesa è chiamata a sapersi porre sempre al di sopra delle connotazioni tribali-culturali e il Vescovo, visibile principio di unità, ha il compito di edificare incessantemente la Chiesa particolare nella comunione di tutti i suoi membri”.