Disparità di genere e matrimoni precoci

Una pratica molto frequente soprattutto in alcune aree molto povere del mondo: ecco quali sono i motivi e le conseguenze

Il matrimonio precoce è l’unione formale o informale tra un minore e un adulto. A causa della disparità di genere, la maggior parte di queste unioni sono tra giovani ragazze e uomini adulti. La pratica mette in pericolo la libertà di scelta di molti giovani, soprattutto di coloro che vivono nei paesi in via di sviluppo. Sfortunatamente, i matrimoni precoci sono fin troppo comuni: l’UNICEF sostiene che in Africa Occidentale e Centrale è presente il più alto tasso di matrimoni precoci mentre, in Asia Meridionale, il 18,29% delle donne tra i 20 e i 24 anni si è sposata prima del  raggiungimento della maggiore età.

Quali sono i motivi?

Nelle aree in cui la povertà è maggiormente diffusa e l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria è limitato, il matrimonio precoce è una pratica molto frequente. Le spose o gli sposi bambini provengono da contesti poveri e il matrimonio avviene in cambio di beni o servizi che spesso servono per il sostentamento degli altri membri della famiglia: una somma di denaro o altri oggetti di valore noti come “prezzo della sposa” vengono dati dallo sposo o dalla sua famiglia alla sposa o alla sua famiglia. Il matrimonio è quindi percepito dai genitori che si trovano in condizioni particolarmente difficili, come l’unico mezzo per prendersi cura della propria famiglia. Nei paesi in cui i conflitti e le crisi umanitarie sono maggiormente diffusi, i minori sono maggiormente a rischio. Sono spesso reclutati da gruppi armati e per questo i genitori decidono di farli sposare precocemente con lo scopo di proteggerli da queste situazioni e dar loro un futuro migliore. Un ulteriore problema che alimenta la questione è l’età minima per il matrimonio stabilita dalla legge, età alla quale un soggetto è legalmente autorizzato a sposarsi. Secondo questa analisi effettuata su 198 paesi, in quasi 192 sono presenti dei regolamenti che stabiliscono l’età minima per il matrimonio. Tuttavia, si afferma che in alcune comunità in Albania, Bulgaria, Macedonia e Ucraina, gli standard minimi di età vengono ignorati. Inoltre, in Guinea Equatoriale, Gambia, Arabia Saudita, Somalia, Sud Sudan e Yemen, non esiste un’età minima per il matrimonio, perciò è chiaro che  non sono presenti sufficienti leggi che proteggono i diritti dei minori.

 Quali sono le conseguenze?

Coloro che sono obbligati a sposarsi precocemente hanno meno probabilità di frequentare la scuola. La mancanza di accesso all’istruzione rende difficile per i giovani essere in grado di prendere delle decisioni in merito al proprio futuro. Le giovani spose bambine spesso subiscono abusi sessuali e psicologici, violenza domestica e altre conseguenze traumatiche che influenzano le loro vite a partire dalla tenera età. Senza un’istruzione adeguata, sono spesso esposte ad un rischio maggiore di contrarre malattie sessualmente trasmissibili e di rimanere incinte. La gravidanza è spesso una conseguenza del matrimonio precoce e rappresenta una minaccia per il benessere delle giovani donne che potrebbero non essere pronte a dare alla luce dei figli. Come affermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, nei paesi in via di sviluppo circa 12 milioni di ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 anni e almeno 777.000 ragazze sotto i 15 anni partoriscono ogni anno, e le complicazioni dovute alla gravidanza e al parto sono la principale causa di morte tra le giovani di questa fascia d’età.

Stop ai matrimoni precoci

Nel 2016, UNICEF e UNFPA hanno introdotto il Global Programme to End Child Marriage per affrontare il problema nei 12 paesi in cui la pratica è più diffusa. Per citare alcuni progetti, in Bangladesh è stata lanciata una campagna multimediale nazionale per combattere i matrimoni precoci che ha raggiunto milioni di persone e oltre 10.000 giovani ragazze in Yemen hanno ricevuto sostegno e assistenza. Per porre fine ai matrimoni precoci, i minori dovrebbero poter avere accesso all’istruzione, essere messi nelle condizioni di prendere decisioni in merito al proprio futuro e far valere i propri diritti. I membri delle comunità dovrebbero comprendere gli effetti estremamente dannosi della pratica e stare dalla parte dei minori in questa battaglia. Per ottenere un cambiamento si necessita il sostegno dei Governi che hanno il compito di rafforzare e attuare le leggi che proteggono i diritti dei minori e abolire questa pratica così pericolosa.

Beatrice Koci è una tirocinante della cooperativa sociale Volunteer in The World