Diritto allo studio e disabilità: le speranze per il nuovo anno scolastico

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L’inizio della scuola, purtroppo, porta con sé il perpetuarsi dei soliti problemi. Dalle notizie che abbiamo appreso è emerso che mancheranno moltissimi insegnanti di sostegno. Ancora una volta, succederà che, una volta assegnate le cattedre, si darà il sostegno a chi non ha una formazione adeguata. Il nostro auspicio e che ci possa essere un anno scolastico meno complicato del precedente però, i segnali in tal senso, non sono buoni. Il sistema scolastico, quindi, andrebbe riformato completamente.

A titolo esemplificativo, si pensi che l’Ufficio Scolastico competente conosce già a marzo/aprile i nominativi degli studenti con disabilità iscritti alle varie scuole, sono già in possesso delle certificazioni del caso e, di conseguenza, conoscono in anticipo i bisogni degli alunni. Gli insegnanti invece, tra cui anche quelli di sostegno, vengono nominati molto tardi e quindi, alla fonte, c’è un problema di formazione troppo aspecifica per determinati tipi di disabilità. È necessario comprendere che, l’insegnante di sostegno, non è ad personam ma è rivolto alla classe intera e supporta l’alunno con disabilità in relazione al programma seguito dalla classe al fine di includere e far andare tutti, magari con velocità diverse, sullo stesso percorso. Occorre che siano formati in maniera specifica sui vari tipi di disabilità, permettendo così di poter avere la certezza che, uno studente con disabilità, possa iniziare la scuola in sicurezza nonché con la massima accessibilità e inclusione possibile. Oggi purtroppo non è così perché, vista la carenza di queste figure adeguatamente formate, molto spesso, l’insegnante di sostegno arriva da una MAD (Messa a Disposizione) e quindi senza TFA (Tirocinio Formativo Attivo). Questo genera insicurezza e mancanza di continuità nel percorso didattico. Ciò rappresenta un dramma per gli studenti con disabilità e le loro famiglie a cui bisogna porre rimedio.