Haiti: il premier Ariel Hanry si è dimesso

Ariel Henry si è dimesso da premier di Haiti. Al via un accordo per "un governo di transizione che aprirà la strada a una transizione pacifica del potere". Ma il paese è sull'orlo della guerra civile

Foto: Vatican News

Haiti a rischio guerra civile. Dopo al presa della capitale, Port au Prince, da parte delle gang e dei gruppi criminali, arrivano le dimissioni del premier Ariel Henry, bloccato in Costa Rica da quando il Paese è piombato nel caos e impossibilitato a rientrare in patria.

Haiti: il premier Hanry si è dimesso

Il primo ministro di Haiti, Ariel Henry, ha accettato di lasciare il suo incarico. Lo ha annunciato il presidente della Comunità dei Caraibi (Caricom), Irfaan Ali, nel corso di una conferenza stampa organizzata dopo un incontro in Giamaica sul Paese tormentato dalle violenze delle gang e in piena crisi di governo. “Prendiamo atto delle dimissioni del premier Ariel Henry”, ha detto Mohamed Irfaan Ali, annunciando un “accordo per un governo di transizione che aprirà la strada a una transizione pacifica del potere”.

Usa: premier Haiti è il benvenuto sul territorio americano

Il premier dimissionario di Haiti, Ariel Henry, è il benvenuto sul territorio americano di Porto Rico, dove si trova da quando il Paese è piombato nel caos. Ad affermarlo è un responsabile americano, dopo la conferma delle dimissioni da parte del primo ministro durante un colloquio telefonico con il segretario di Stato, Antony Blinken.

Blinken auspica l’avvio di una transizione politica a Haiti

“Tutti sappiamo che occorre un’azione urgente sia sul piano della sicurezza che politico, per aiutare le cose a muoversi in una direzione migliore” per Haiti, ha affermato il segretario di Stato Usa, Antony Blinken intervenuto alla riunione d’urgenza della Comunità dei Caraibi a Kingston sulla crisi a Haiti, auspicando “l’avvio di una transizione politica”.

“Sosteniamo un Collegio presidenziale indipendente e ampio – ha osservato Blinken – che in in primo luogo possa muovere passi concreti per rispondere ai bisogni degli haitiani, che possa permettere un veloce dispiegamento di una missione internazionale di sicurezza di sostegno, e terzo, che attraverso il rafforzamento della polizia nazionale haitiana, possa creare le necessarie condizioni di sicurezza per celebrare elezioni libere”. “Tutti sappiamo che solo gli haitiani possono determinare il loro futuro. Ma tutti qui possiamo aiutare a ristabilire le fondamenta della sicurezza, possiamo affrontare la tremenda sofferenza degli haitiani, e aiutare a creare le condizioni che permetteranno l’opportunità. Credo che stia andando in una direzione positiva e spero che le discussioni continueranno per finalizzare un piano che ci possa portare avanti”, ha concluso il segretario di Stato.

Fonte: Ansa