Con meno inquinamento si riduce il rischio demenza? Cosa dice uno studio

smog
© Gerd Altmann da Pixabay

Ridurre l’inquinamento atmosferico potrebbe far diminuire il rischio di sviluppare demenza nella popolazione. 

Ormai da tempo, siamo ben consapevoli di quanto l’ambiente che ci circonda possa influire sulla nostra salute fisica. Infatti, in presenza di un’aria o un territorio particolarmente inquinato, si potrebbe verificare nelle persone problemi respiratori, allergie e, nei peggiori dei casi anche tumori. Alcune zone d’Italia, ma anche del mondo, sono tristemente famose proprio perché i loro abitanti si ammalano a causa dell’inquinamento.

Ma è possibile che l’inquinamento possa influire anche sulla nostra salute psichica? E in che modo? E’ uno studio della University of Southern California, pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Science che fa il punto sulla situazione. Lo studio ha coinvolto 3 mila donne di età compresa tra i 74 e i 92 anno. Le donne, che all’inizio dello studio non mostravano segni di demenza, sono state sottoposte a test annuali di funzione cognitiva dal 2008 al 2018. Ma cosa è emerso dallo studio?

I risultati dello studio

Utilizzando gli indirizzi di casa delle partecipanti, il gruppo di ricerca ha creato modelli matematici che fossero in grado di mettere in relazione le condizione di salute con i livelli di inquinamento atmosferico a cui le donne erano esposte. Ne è emerso che coloro che vivevano in aree dove c’era stata una più forte riduzione di inquinamento da particolato fine (PM2,5) e da biossido di azoto (NO), inquinante prodotto soprattutto dalla presenza massiccia di traffico, avevano un rischio di sviluppare demenza più basso rispettivamente del 14% e del 26%.

Il beneficio del minore inquinamento atmosferico era evidente nonostante le differenze di età, area geografica, background socio-economico e altri fattori di rischio cardiovascolare tra le partecipanti allo studio.

“Ridurre l’esposizione all’inquinamento atmosferico può promuovere un invecchiamento cerebrale più sano – ha dichiarato il primo autore dello studio Xinhui Wang, citato dall’Ansa -. I nostri risultati mostrano che i benefici possono essere universali nelle donne anziane, anche in quelle già a maggior rischio demenza”.

Informazioni impressionanti che dimostrano – e questa volta lo fanno con dati alla mano – come la cura del nostro pianeta sia un fattore indispensabile per il nostro benessere. Contrastare i cambiamenti climatici per ridurre gli eventi estremi, diminuire l’inquinamento per prolungare la salute del nostro fisico e della nostra mente: sono obiettivi che dobbiamo assolutamente raggiungere e perseguire, non solo per noi, ma per tutti, soprattutto lo future generazioni. Cominciamo a cambiare il nostro modo di pensare: non serve spostare una montagna, ma partire dai piccoli gesti quotidiani, alla portata di tutti noi.