EGITTO, IL PATRIARCA COPTO ORTODOSSO RICEVE LA DELEGAZIONE DELLA CINA POPOLARE

Segnali di apertura religiosa da parte della Cina comunista. Una delegazione guidata da Wang Zuo’an, direttore dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi della Repubblica popolare cinese (SARA), è stata ricevuta il 18 giugno scorso dal Patriarca copto ortodosso Tawadros II presso la sede patriarcale cairota di San Marco. Durante l’incontro, Tawadros ha esposto brevemente la vicenda storica della Chiesa copta, i suoi rapporti – definiti “buoni” – con la società egiziana, con la comunità islamica e con le istituzioni statali, e ha parlato anche della comunità di famiglie di copti immigrati che risiedono in Cina.

Il capo della delegazione cinese ha invece parlato della pluralità delle comunità religiose presenti in Cina. Il governo cinese si dichiara formalmente “laico” e in quanto tale non riconosce alcuna religione come “di Stato”. Le religioni ufficialmente riconosciute sono cinque: il Buddismo, il Taoismo, il Protestantesimo, il Cattolicesimo e l’Islam. L’articolo 36 della Costituzione cinese stabilisce la libertà di credo religioso, bandendo e proibendo qualsiasi forma di intolleranza e coercizione. Il quadro del Paese è tuttavia più complesso e spesso le minoranze religiose vengono ostacolate.

Lo scopo del viaggio in Egitto, secondo Zuo’an, è quello di approfondire la conoscenza della nazione nord-africana sotto il profilo religioso e trovare occasioni di dialogo e collaborazione con le autorità e le istituzioni religiose egiziane. A promuovere la visita nel Paese dei Faraoni è stato Mounir Hanna, Arcivescovo della Chiesa anglicana d’Egitto. Nel programma della visita sono stati inseriti anche incontri con i rappresentanti del ministero egiziano per gli affari religiosi e con i vertici dell’Università islamica di al- Azhar.