Egitto, domani si tiene la decima udienza del processo Zaki

La vicenda giudiziaria dello studente dell’Università di Bologna era iniziata a febbraio 2020

La capitale egiziana (© Simon Berger da Pixabay)

Avrà luogo domani nella città di Mansura la decima udienza nei confronti Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna, arrestato dalle autorità egiziane nel 2020.

L’udienza di domani

Si tiene domani a Mansura la decima udienza del processo a carico di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna che – pur a piede libero – rischia sempre altri cinque anni di carcere per il contenuto di un suo articolo. La sua avvocata principale, Hoda Nasrallah, come del resto lo stesso Patrick dopo la precedente udienza del 28 febbraio, non ha escluso che domani ci potrebbe essere una sentenza.  “Speriamo”, si è limitata a rispondere la legale a una domanda dell’ANSA sulla possibilità di un verdetto. Formalmente, l’aggiornamento al 9 maggio era stato disposto solo “per far consegnare le carte della difesa”, aveva rivelato il ricercatore in studi di genere presso l’Alma Mater bolognese. Trattandosi di un giudice monocratico, c’è comunque sempre la possibilità di una sentenza: “Forse pronunceranno il verdetto finale, potrebbero farlo”, aveva ricordato Patrick dopo l’udienza in cui i suoi legali, per la prima volta dall’inizio del processo nel settembre 2021, avevano potuto esporre in maniera organica la loro difesa.

Il precedente arresto e la vicenda giudiziaria

Quello che Amnesty International definisce “l’incubo” giudiziario di Patrick era iniziato con l’arresto del 7-8 febbraio 2020 e dura da tre anni e tre mesi, di cui 22 passati in carcere. L’accusa si basa su un articolo scritto dal ricercatore nel 2019 su un attentato dell’Isis e due casi di presunte discriminazioni di copti, i cristiani d’Egitto. Durante il periodo preprocessuale, tra il febbraio 2020 e il settembre 2021, stando a quanto ricostruibile da informazioni mediatiche, Patrick aveva subito lo stillicidio di 18 udienze in cui furono decisi prolungamenti della sua custodia cautelare passata quasi tutta nel carcere di Tora al Cairo: i rinnovi, come previsto dalla normativa, nei primi cinque mesi furono di 15 giorni ciascuno e poi di 45. Soprattutto durante il primo periodo della pandemia, nella primavera 2020 (ma in due occasioni anche a giugno e a novembre), la sua vicenda giudiziaria fu connotata da nove slittamenti delle udienze per il rinnovo della custodia cautelare.

Fonte: Ansa