Coronavirus, due tamponi negativi: Aurelio De Laurentiis è guarito

Il presidente del Napoli, che ha effettuato i test decisivi nei giorni scorsi, torna pienamente operativo

E’ guarito dal coronavirus Aurelio De Laurentiis. Il presidente del Napoli, che noi giorni scorsi aveva fatto sapere di essere positivo al Covid-19, è risultato negativo agli ultimi due tamponi effettuati in settimana. Come riferito da un comunicato diramato dal Napoli, “il Presidente torna pienamente operativo. De Laurentiis ringrazia la struttura ‘Gemelli Casa’ e in particolar modo il Prof. Raffaele Landolfi che ha coordinato la sua equipe formata, tra gli altri, dal cardiologo Antonio Rebuzzi e l’infettivologo Massimo Fantoni”. Una notizia accompagnata da un sospiro di sollievo in casa Napoli, dove l’ultimo turno di campionato, concluso con una roboante vittoria, corrisponde anche all’esplosione di un “focolaio” in casa Genoa, ultimo avversario dei partenopei.

Lo spettro del caso Genoa

Due giorni fa, il giro di tamponi effettuato dai giocatori del Grifone aveva portato a un responso choc: dodici persone, fra calciatori e staff, erano positivi al coronavirus. Quattordici se si includono il portiere Mattia Perin e il regista danese Lasse Schone, nemmeno partiti per Napoli e già in isolamento domiciliare. I calciatori azzurri si sono sottoposti a test già nella giornata di ieri e lo faranno nuovamente venerdì. La speranza è che nessun giocatore abbia contratto l’infezione, circostanza che metterebbe in crisi una Serie A in difficoltà ma che ha comunque provocato a giocarsi la carta di una minima riapertura degli stadi.

De Laurentiis al lavoro

Intanto, il presidente del Napoli tornerà pienamente operativo, giusto in tempo per partecipare al rush finale di questo strano mercato estivo/autunnale. Con la vicenda Milik da risolvere al più presto (sfumata la Roma, sembrano essersi fatte sotto Everton e Tottenham). In un momento in cui, però, Gattuso sembra aver trovato davvero l’alchimia vincente. E, soprattutto, un ruolo da leader all’interno del proprio gruppo. Come ai tempi del rettangolo verde, quando  carica agonistica e grinta erano al servizio della squadra da dentro il campo.