La notte dei David di Donatello, trionfa Bellocchio

Miglior film e Regia per "Il traditore", che vince anche per le interpretazioni maschili. Mattarella: "Il cinema torni a far sognare"

“Per ricostruire il nostro Paese dopo la drammatica epidemia sarà necessario recuperare ispirazioni e, quindi, tornare a sognare e a far sognare. E questo è il compito precipuo dell’arte, della creatività e degli artisti”. E’ un messaggio importante quello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che introduce la silente serata di consegna dei David di Donatello alle eccellenze del cinema italiano. Una premiazione diversa dagli scorsi anni, senza serata di gala né pubblico, solo l’attesa di conoscere i nomi di film, interpreti, registi, produttori e via discorrendo ad aver incassato il premio più importante del cinema italiano. Il quale, ha ricordato il Capo dello Stato, “è l’arte del sogno. Un sogno che si realizza ogni volta, concretamente, con la collaborazione di tutta una filiera di professionalità e che genera, a livello industriale, un notevole e importante indotto”.

En plein

L’inusuale studio, con il solo Carlo Conti a leggere nomination e vincitori, rende l’idea del periodo che il nostro Paese sta attraversando. Il che, a ogni modo, non fa dimenticare anche le cose belle: Marco Bellocchio fa l’en plein, prendendosi il David come Miglior regista e per il Miglior Film, grazie al suo Il traditore, incentrato sulla vita del pentito Tommaso Buscetta. Stesso film, altre vittorie: Pierfrancesco Favino è il Miglior attore protagonista nella pellicola del regista di Bobbio, mentre Luigi Lo Cascio è il Miglior interprete non protagonista. Il traditore che trionfa anche nel premio per la Miglior sceneggiatura non originale e per il Miglior montaggio a Francesca Calvelli. Per la categoria attori, secondo premio alla Miglior attrice protagonista per Jasmine Trinca (La dea fortuna), mentre Valeria Golino si aggiudica la statuetta per la Miglior non protagonista per 5 è il numero perfetto.

Gli altri premi

Bene anche il Pinocchio di Matteo Garrone, che porta a casa cinque statuette pur senza conquistare vittorie di rilievo nelle categorie “grosse” (pur trionfando in Costumi, Trucco e Scenografia). Soddisfazione anche per il vincitore di Sanremo 2020, Diodato, la cui interpretazione di Che vita meravigliosa in La dea fortuna vale il David per la Miglior canzone originale.