Testimoniare la Verità a qualunque costo. L’eredità spirituale del cardinale Alfonso Lòpez Trujillo

Al conclave del 2005 fu "grande elettore" di Benedetto XVI. Nel ministero episcopale, in America Latina e nella Curia vaticana, resta indelebile la sua testimonianza di Verità e amore per la famiglia

preti

Per lui la Verità veniva prima di tutto. Senza mai derogare ai valori su cui si fondava la sua limpida coscienza cristiana di pastore. Il suo nome si lega così inscindibilmente alla pastorale famigliare. Sono trascorsi dodici anni dalla scomparsa di monsignor Alfonso Lòpez Trujillo, il porporato che più di tutti nel Sacro Collegio si spese per l’elezione al Soglio di Pietro di Joseph Ratzinger nel conclave del 2005. Resta indelebile l’eredità spirituale di un autentico e instancabile testimone di Verità. Prima alla guida dell’episcopato latinoamericano poi del dicastero vaticano delle Famiglia, ha testimoniato i valori più profondi della fede nella quotidianità del suo ministero episcopale. A salvaguardia della famiglia e della sacralità della vita dal concepimento al suo termine naturale.

(Photo by Mario Tama/Getty Images)

Al servizio della Verità

Nato l’8 novembre del 1935 a Villahermosa in Colombia, fin da bambino si trasferì con la famiglia a Bogotà. Era già studente universitario quando chiese ed ottenne di poter entrare nel locale seminario maggiore arcidiocesano. Inviato a perfezionare i suoi studi a Roma si laureò in filosofia all’Angelicum. Dopo l’ordinazione sacerdotale, ricevuta nel 1960, ha proseguito gli studi a Roma. Quindi, rientrato a Bogotá, ha insegnato per 4 anni filosofia nel locale seminario maggiore. Impegnato nel Congresso eucaristico internazionale svoltosi a Bogotá nel 1968, fu nello stesso anno perito della seconda Conferenza generale dell’episcopato Latinoamericano (Celam), svoltasi a Medellín.

L’amore per famiglia

Nel 1971 viene eletto da Paolo VI arcivescovo titolare di Boseta ed ausiliare di Bogotá. L’anno successivo arriva la nomina di segretario generale del Celam, carica che mantiene fino al 1979 quando viene eletto presidente. Sempre nel 1979, diviene arcivescovo di Medellín. In qualità di segretario generale del Celam aveva lavorato intensamente alla preparazione e allo svolgimento della terza Conferenza Generale dell’Episcopato Latinoamericano (Celam), svoltasi a Puebla nel 1979 a cui partecipò Giovanni Paolo II. Proprio nel 1990, Giovanni Paolo II, che lo aveva creato cardinale nel 1983, lo nomina presidente del Pontificio consiglio per la famiglia. Presidente dell’episcopato latinoamericano dal 1979 al 1983 è stato anche presidente della conferenza episcopale della Colombia dal 1987 al 1990.