Cutro, il dovere della memoria. L’associazione San Vincenzo de’ Paoli

Donato al Papa un inginocchiatoio realizzato con il legno del barcone affondato nella tragedia di Cutro

Cutro
Foto di Ruslan Valeev su Unsplash

Il dovere di non dimenticare la tragedia di Cutro. A Papa Francesco è stato donato un inginocchiatoio ricavato dal legno del barcone dei migranti naufragato un anno fa a Cutro. L’idea di trasformare un pezzo di quel barcone, simbolo di morte – nella tragedia morirono oltre 90 persone, di cui 35 minorenni – in un richiamo alla speranza, è venuta a Giuliano Crepaldi. Presidente dell’associazione San Vincenzo de’ Paoli-Consiglio Centrale di Roma. “Addolorato da questa tragedia – racconta Crepaldi all’Osservatore Romano– ho pensato a come offrire un segno di solidarietà e di vicinanza“. A realizzare l’opera, Alireza, profugo iraniano, ospite dell’associazione. Che ha realizzato l’opera basandosi su un disegno elaborato da Guglielmo Zamparelli, collaboratore dell’organizzazione caritativa.

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I resti del barcone e i primi soccorsi della Croce Rossa a Steccato di Cutro. Foto: Croce Rossa Italiana

Memoria di Cutro

“Dare forma all’inginocchiatoio – spiega Alireza – è stata per me una testimonianza d’amore. Un modo per ricordare chi perde la vita in queste e in altri terribili sciagure”. Tutti e tre, accompagnati dal direttore dell’Osservatore Romano Andrea Monda, hanno donato al Pontefice questo primo inginocchiatoio proveniente da Cutro. Con una promessa, che Francesco ha pienamente accolto. Quella di donare a tutte le diocesi italiane altri inginocchiatoi costruiti con i legni dei barconi carichi di migranti.