E’ l’Europa il continente che si sta riscaldando più velocemente al mondo

L'Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, con un aumento delle temperature doppio rispetto alla media globale e un incremento del 30% della mortalità legata al caldo

Caldo a Milano / foto Andrea Ninni/Image

Il rapporto sullo ‘Stato europeo del clima 2023’ redatto da Copernicus e dall’Organizzazione meteorologica mondiale rivela che l’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, con un aumento delle temperature doppio rispetto alla media globale. I tre anni più caldi sono stati dal 2020, con le temperature più elevate registrate in giugno-settembre.

L’aumento delle temperature ha portato a un aumento del 30% della mortalità legata al caldo negli ultimi 20 anni. Nel 2023, si sono registrate 63 morti per tempeste, 44 per inondazioni e 44 per incendi, con perdite economiche stimate in oltre 13,4 miliardi di euro. L’estate prolungata ha portato a ondate di calore, incendi, siccità e inondazioni.

L’Europa è il continente che si sta riscaldando di più

L’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente, con un aumento delle temperature pari a circa il doppio della media globale. Lo afferma il rapporto sullo “Stato europeo del clima 2023” redatto da Copernicus e dall’Organizzazione meteorologica mondiale rilevando che i tre anni più caldi sono stati a partire dal 2020 e i dieci più caldi dal 2007. La mortalità legata al caldo è aumentata del 30% negli ultimi 20 anni. Secondo le stime dell’International Disaster Database, nel 2023 in Europa sono morte 63 persone per tempeste, 44 per inondazioni e 44 per incendi. Le perdite economiche sono stimate in oltre 13,4 miliardi. Il rapporto è ricco di dati e di contrasti.

L'”estate prolungata” (da giugno a settembre) ha visto ondate di calore, incendi, siccità e inondazioni. Con un solo aspetto positivo: la produzione di energia da fonti rinnovabili in Europa ha toccato il record del 43% superando la produzione da fonti fossili. Ma se si guarda al clima nell’Europa nord-occidentale si è sperimentato il giugno più caldo mai registrato, mentre nelle aree mediterranee si sono registrate precipitazioni ben superiori alla media del mese. A luglio, questo schema si è quasi invertito. Al culmine dell’ondata di calore di luglio, il 41% dell’Europa meridionale è stato colpito almeno da “forte stress da caldo”, con potenziali impatti sulla salute.

Precipitazioni e inondazioni

Da una parte il caldo, dall’altra le precipitazione che nel 2023 in Europa sono state superiori del 7% rispetto alla media. Nella media della rete fluviale europea, i flussi fluviali sono stati i più alti mai registrati nel mese di dicembre, con flussi “eccezionalmente elevati” in quasi un quarto della rete fluviale.

Nel 2023, un terzo della rete fluviale europea ha registrato flussi fluviali superiori alla soglia di alluvione “elevata” e il 16% ha superato la soglia di alluvione “grave”. Nei principali bacini fluviali, tra cui Loira, Reno e Danubio, si sono registrate portate record o quasi, a causa di una serie di tempeste tra ottobre e dicembre. Secondo le stime preliminari dell’International Disaster Database (EM-DAT), nel 2023 le inondazioni hanno colpito circa 1.6 milioni di persone in Europa e hanno causato circa l’81% delle perdite economiche dell’anno dovute agli impatti climatici sul continente.

Stress da caldo e mortalità

Lo stress da caldo, d’altro canto, ha avuto un impatto sulla salute. Negli ultimi 20 anni – spiega il rapporto – la mortalità legata al caldo è aumentata di circa il 30% e si stima che i decessi legati al caldo siano aumentati nel 94% delle regioni europee monitorate. Questa tendenza è particolarmente preoccupante, dato che in Europa si registra un numero crescente di giorni con almeno “forte stress da caldo” e nel 2023 si è registrato un numero record di giorni con “stress da caldo estremo”.

Perdita dei ghiacciai

Ci sono poi i ghiacciai. Nel 2023, le Alpi hanno registrato un’eccezionale perdita di ghiaccio nei ghiacciai, legata all’accumulo di neve invernale inferiore alla media e al forte scioglimento estivo dovuto alle ondate di calore. Nel biennio 2022-2023, i ghiacciai delle Alpi hanno perso circa il 10% del loro volume residuo. Ma non si salva nemmeno la regione artica: l’anno appena passato è stato il sesto più caldo mai registrato. L’estensione del ghiaccio marino artico è rimasta al di sotto della media per gran parte del 2023. Al suo massimo annuale a marzo, l’estensione mensile è stata del 4% al di sotto della media. Al suo minimo annuale a settembre, l’estensione mensile si è classificata al sesto posto, con il 18% in meno rispetto alla media.

L’unico aspetto positivo riguarda la produzione di energia rinnovabile, legata al sole, al vento e alla maggiore portata dei fiumi. Nel 2023, in Europa, la percentuale di produzione effettiva di elettricità da fonti rinnovabili è stata record, con il 43%, rispetto al 36% del 2022. Così per il secondo anno consecutivo, la produzione di energia da fonti rinnovabili ha superato quella da combustibili fossili inquinanti.

Fonte: Ansa