Cibo in pandemia, discriminati i cristiani in Pakistan

L'organizzazione "Saylani Welfare International Trust" ha agito discriminando le minoranze religiose nella distribuzione di aiuti per l'emergenza nella regione del Sindh

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La pandemia di Covid-19 ha all’improvviso privato del salario gli operai che vivono a giornata in Pakistan. Il virus ha contagiato oltre 7.025 persone e ne ha uccise 135, mentre molte persone colpite sono gravemente malate e ricoverate in ospedale. Il governo ha imposto un blocco a livello nazionale.

Aziende chiuse

Le conseguenze economiche e sociali del virus potrebbero essere molto gravi in un paese come il Pakistan con una popolazione di oltre 120 milioni. Migliaia di persone sono disoccupate e molte industrie sono chiuse, riferisce Fides. Migliaia di famiglie povere hanno necessità di assistenza alimentare su base giornaliera. Sono stati segnalati alcuni episodi di suicidio di persone impossibilitate a nutrire le loro famiglie numerose. L’organizzazione “Saylani Welfare International Trust“, secondo quanto riportato dall’agenzia missionaria della Santa Sede, ha agito discriminando le minoranze religiose nella distribuzione di cibo, per l’emergenza Covid-19, nella regione del Sindh. A confermarlo a Fides è il parlamentare cattolico Anthony Naveed, membro del Partito Popolare del Pakistan in Sindh.

Senzatetto

Il Saylani Welfare International Trust opera nell’area di Korangi (a Karachi) dal 1999, distribuendo aiuti e pasti ai senzatetto e ai lavoratori stagionali. Le donne locali in coda per la razione di cibo a Korangi sono state invitate a lasciare la fila da Abid Qadri per la loro religione cristiana e indù, ma i responsabili dell’organizzazione negano tale incidente. Il Pastore Muazzam John, che guida una Chiesa evangelica pentecostale a Karachi afferma che “le nostre chiese con le proprie risorse hanno aiutato la comunità locale con razioni di cibo, ma non riusciamo ad aiutare tutti. La Chiesa non ha discriminato nessuno, ma ha aiutato tutti quelli che sono venuti in cerca di aiuto“.

Assistenza

L’avvocato cattolico Khalil Tahir Sandhu, presidente del Comitato permanente per i diritti umani nel Parlamento del Punjab,rileva che “il governo non discrimina nel fornire cibo o assistenza finanziaria alle persone. Sebbene la procedura per ottenere assistenza possa essere lenta, non si fa differenza di credo o etnia quando fornisce la sua assistenza. Tuttavia, è possibile che le persone che eseguono materialmente la distribuzione possano aver agito con discriminazione o preferenze. Il governo deve intraprendere azioni rigorose e controlli contro questo pericolo“.

Programma Ahsaas

La signora Shanila Ruth, parlamentare e rappresentante per l’Armonia interreligiosa nel Parlamento federale riferisce a Fides che i governi provinciali hanno avviato il “Programma Ahsaas” per fornire sostegno finanziario alle famiglie bisognose, con un supporto su base giornaliera. L’obiettivo principale del governo è supportare tutte le persone in stato di indigenza, causa Covid-19. Shireen Aslam, membro del Comitato distrettuale per i diritti umani di Attock, ha affermato che “due persone che distribuivano razioni di cibo nel distretto di Attock hanno anche discriminato le minoranze religiose”. E ha affermato: “Dobbiamo concentrare le persone sulla base dell’umanità, sui più poveri della nostra nazione. Dobbiamo essere tutti uniti in questo momento critico e aiutare tutti, indipendentemente dalla fede, dal credo o dall’etnia. Dobbiamo agire immediatamente come un’unica nazione e mettere da parte le nostre differenze nell’aiutare le persone”.