Crisi coreana, Seul apre a Pyongyang: “Colloqui per superare le ostilità”

Seul tenta la via diplomatica per allentare le tensioni lungo il confine con Pyongyang, proponendo ai rivali l’avvio di un negoziato. Lo ha annunciato il viceministro della Difesa sudcoreano Suh Choo-suk, indicando in venerdì 21 luglio la data e la parte nordcoreana del villaggio di Panmunjeom come luogo del disgelo. Seul punta a risolvere “tutti gli atti di ostilità“, ha detto Suh in conferenza stampa, sulla situazione del 38/mo parallelo. In aggiunta, il governo sudcoreano chiede il riavvio di un tavolo negoziale per la riunione delle famiglia separate dalla fine della Guerra di Corea del 1950-53. In questo caso, la Croce Rossa di Seul ha ipotizzato un primo contatto bilaterale per il primo agosto da tenere al Palazzo della Pace, nella parte di Panmunjeom controllata dalla Corea del Sud.

L’apertura arriva a pochi giorni dall’ennesima minaccia nordcoreana alla comunità internazionale. Di fronte all’ipotesi di nuove sanzioni punitive da parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Pyongyang si è detta pronta ad adottare “misure corrispondenti“. La possibile ritorsione è stata annunciata in un comunicato del portavoce del ministero degli Esteri, rilanciato dall’agenzia ufficiale Kcna. Se le sanzioni dovessero maturare, ha spiegato, “la risposta alla risoluzione sarà come un atto di giustizia“.

Il successo del lancio del missile balistico intercontinentale Hwasong-14 “ha dimostrato in pieno desideri e capacità della Corea del Nord nell’annientare gli Usa in un singolo colpo al cuore del suo territorio in caso manchi di comportarsi con giudizio”, si legge nel dispaccio della Kcna che ha preso di mira Washington come ispiratore delle possibile e prossima mossa all’Onu. “E’ tempo per gli Usa di rivedere le sue prospettive sulla posizione strategica della Corea del Nord che ha raggiunto picchi luminosissimi. Ad ogni modo, gli Usa stanno invitando il loro tragico destino ricercando le sanzioni e premendo per una campagna contro la Corea del Nord”. Uno sviluppo che si risolverebbe in un “errore fatale” in forza del fatto che “la Corea del Nord è salita a una posizione solenne di potenza nucleare” con missili intercontinentali.