Crisi alimentare: qual è la popolazione maggiormente colpita

Il Rapporto Globale sulla Crisi Alimentare pubblicato nei giorni scorsi ha evidenziato un notevole incremento delle situazioni di grave crisi, dovute principalmente a carestie e conflitti armati

Report crisi alimentare

Pochi giorni fa è stato pubblicato il quinto Rapporto Globale sulle Crisi Alimentari scritto da Global Network Against Food Crisies in sinergia con la F.A.O. e relativo all’anno 2020.

I preoccupanti dati del Rapporto

In particolare codesto studio ha evidenziato che il numero di persone in crisi alimentare si attesta attorno ai 134 milioni in 55 Paesi con un incremento di oltre 20 milioni rispetto al 2019 dei quali 75 milioni di bambini sotto i cinque anni in grave sottopeso ed altri 15,8 milioni in grave deperimento fisico.

Rispetto a quanto precedentemente detto è utile sottolineare che, secondo i dati del presente report, il 63% della popolazione in grave crisi alimentare risiede nel continente africano ed i principali fattori forieri di insicurezza alimentare risultano essere: le condizioni climatiche estreme per 15,7 milioni di persone, i conflitti armati per 99,1 milioni di persone e le difficoltà economiche – anche in conseguenza della pandemia da Covid – 19 – per oltre 40 milioni di persone.

La situazione prevista per il futuro

In seconda istanza lo studio analizzato evidenzia che le previsioni riguardanti le crisi alimentari per il 2021 e per gli anni futuri appaiono molto critiche a causa dell’emergenza sanitaria in atto, delle crisi climatiche e dei conflitti armati, a titolo di esempio si stima che in Yemen e in Sud Sudan oltre 150 mila persone dovranno affrontare enormi difficoltà di approvvigionamento alimentare a causa delle ostilità armate in atto.

In seguito, questa importante ricerca, ha sottolineato che il Covid – 19 ha rivelato la fragilità del sistema alimentare mondiale ed è per questo importante creare un sistema più equo e sostenibile per garantire a 8 miliardi e mezzo di persone una alimentazione nutriente e regolare.

Auspicabile intervento internazionale

In ultima istanza, al fine di permettere a tutti l’accesso al cibo quotidiano, è fondamentale che le istituzioni internazionali preposte agiscano con altruismo e solidarietà in ossequio a quanto detto con lungimiranza da Papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione del 2019: “Quando la persona umana sarà collocata nel posto che le spetta, allora le operazioni di aiuto umanitario e i programmi di sviluppo avranno un impatto maggiore e daranno i risultati sperati. Non possiamo dimenticare che ciò che accumuliamo e sprechiamo è il pane dei poveri”.