Valanga a Courmayeur: travolte due sciatrici

La valanga ha interessato il canalone del Vees, in Val Veny: una 25enne è morta, dispersa un'amica. Condizioni meteo difficili in alta quota

Valanga
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Tragedia in Valle d’Aosta, dove una valanga ha travolto due sciatrici poco sopra Courmayeur. Morta una venticinquenne, dispersa un’amica.

La valanga

Il Soccorso alpino valdostano è intervenuto per una valanga nel canalone del Vees, in Val Veny, sopra Courmayeur (Aosta). L’allarme è stato dato intorno alle 13 da sciatori che hanno assistito al distacco. Una sciatrice di 25 anni è morta e una coetanea è dispersa. Facevano parte di una comitiva di quattro freerider, provenienti dalla Svezia, impegnati nel canale degli Spagnoli, in fondo alla vallata: si tratta di un couloir di circa 1.000 metri, a tratti molto ripido, considerato una sorta di ‘paradiso’ per gli amanti dello sci estremo e della neve fresca.

Le due, entrambe di 25 anni, sono state prese in pieno dalla massa di neve piombata a valle: una è stata trovata subito, gli amici hanno provato a rianimarla ma ogni tentativo è risultato vano ed è morta probabilmente a causa di un politrauma. L’altra invece è stata trascinata a valle per almeno 400 metri, è stata sepolta dalla neve e il corpo non ancora è stato recuperato. Le ricerche riprenderanno lunedì mattina.

L’allarme

L’allarme è scattato non appena la valanga è scesa a valle: a darlo sono stati gli amici che hanno contattato la centrale unica. Il Soccorso alpino valdostano ha organizzato due squadre a piedi – composte da tecnici, personale della guardia di finanza e un medico rianimatore del 118 – dato che le condizioni meteorologiche (assenza di visibilità per la presenza di nuvole basse) impedivano all’elicottero di raggiungere la zona. La prima squadra è partita dall’Arp ed è giunta al canale, una sorta di imbuto ghiacciato e quasi verticale, iniziando a percorrerlo in discesa fino a raggiungere i due ragazzi superstiti, entrambi rimasti illesi.

Soccorsi ostacolati dal meteo

La seconda ha invece risalito la val Veny con le pelli di foca. A rallentare le operazioni c’è stato anche il pericolo che si staccassero altre valanghe. Le prime informazioni, fornite durante quei concitati momenti, sono risultate imprecise, portando i soccorritori nel vicino canale dei Vesses. Alla fine, verso le 16,30, la zona del distacco è stata raggiunta. I tecnici del Soccorso alpino valdostano hanno quindi cominciato a sondare la valanga alla ricerca del disperso, a lungo hanno setacciato la colata di neve.

È stato anche tentato un sorvolo con l’elicottero per osservare da vicino la zona centrale del canale, quella più pericolosa. Tutto invano. Il corpo della vittima è stato portato a valle e la salma è stata composta nella camera mortuaria del cimitero di Courmayeur. Le indagini sono affidate agli uomini del Soccorso alpino della guardia di finanza di Entreves: nei prossimi giorni saranno sentiti i due superstiti in qualità di testimoni per ricostruire la dinamica dell’incidente.

Il pericolo valanghe

Il pericolo valanghe domenica nella val Veny era “marcato”, indice 3 su una scala di 5 punti. Secondo il bollettino emesso dalla Regione Valle d’Aosta, “soprattutto sui pendii molto ripidi esposti a nord, nord est ed est le valanghe possono coinvolgere la neve vecchia debole e raggiungere dimensioni medie: le escursioni e le discese fuori pista richiedono esperienza nella valutazione del pericolo”.

Gianluca Marra, responsabile della stazione di Courmayeur del Soccorso alpino valdostano, non ha dubbi: “La pioggia è stato un fattore determinante nel provocare il distacco di quella valanga. Anche lo sbalzo termico delle ultime ore ha avuto un ruolo nell’incidente”. “Il canale degli Spagnoli non è vietato – ha aggiunto – ma è sconsigliato. Viene sceso poche volte, non è molto frequentato rispetto ad altri canaloni, è molto ripido e ci sono pericoli oggettivi”. Nel febbraio del 2019, proprio in quel canale, quattro sciatori furono travolti e uccisi da una slavina.

Fonte: Ansa