La sollecitazione del cardinal Tagle: accogliere in Chiesa coppie non sposate

La Chiesa deve aprirsi alla “realtà odierna” e alle differenti culture, e questo significa accogliere anche le coppie non sposate. Lo asserisce il giovane cardinale di Manila, nelle Filippine, Luis Antonio Gomik Tagle. Tagle, nominato cardinale nel 2011 da Benedetto XVI e considerato da molti prelati “una delle voci più rappresentative del pensiero teologico asiatico” è uno dei tre presidenti delegati del Sinodo straordinario sulla famiglia che si apre domenica prossima. “Noi, nelle Filippine – spiega il porporato – ogni anno celebriamo, per ben quattro-cinque volte, il matrimonio delle coppie non sposate. Per noi non è una sorpresa. Noi annunciamo il Vangelo, li invitiamo ‘venite da noi’, li accogliamo con amore, misericordia. Spesso celebriamo i matrimoni religiosi di genitori adulti con figli. È una gioia, è normale. L’ultima celebrazione l’abbiamo fatta con venti coppie”.

Il tema della famiglia e del matrimonio è “declinato nel mondo in maniera diversa, e secondo le tradizioni specifiche”, diverse in Africa e Asia, e “tutto questo richiede un approccio pastorale nuovo, adeguato alla realtà odierna”. Il cardinale evidenzia “nuovi punti di crisi” della famiglia, collegati alla povertà, “a partire dalle disgregazioni che avvengono per effetto dei fenomeni migratori. Sono situazioni che debbono condurci al discernimento perché non tutte le separazioni sono determinate dall’edonismo, dall’egoismo e dall’individualismo che pure segnano il nostro tempo”.

Parlando del pontificato di Bergoglio, il cardinale sottolinea che “la rivoluzione” di Francesco “è solo agli inizi. Lui ha, al tempo stesso, il carisma del francescano e la sapienza del gesuita. Lui vuole e propone una Chiesa segnata da tre parole: normalità, carità, semplicità”.

L’Assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi sulla famiglia, fortemente voluta da Papa Francesco, aprirà i lavori il 5 ottobre prossimo a Roma. Per due settimane, 253 cardinali, vescovi, sacerdoti, laici e 14 coppie sposate si riuniranno a porte chiuse per discutere delle sfide alla famiglia: consentire o meno l’accesso ai sacramenti ai divorziati risposati, le violenze in famiglia, le famiglie allargate, le spose bambine, il ruolo della donna in famiglia, la difesa della famiglia nelle legislazioni di altri Paesi. I temi di discussione sono stati ripresi dall’Instrumentum Laboris, lo studio che ha sintetizzato le risposte al questionario inviato dal Papa ai fedeli di tutto il mondo nei mesi scorsi. Un’autentica novità nella storia dei Sinodi dei vescovi. Al termine dei lavori ci sarà un anno di riflessione e confronto in tutta la Chiesa e poi verrà indetto, nell’ottobre del 2015, un Sinodo ordinario, che darà le indicazioni pastorali che saranno infine rimesse alla decisione del Papa.