Meeting Uefa, verso l’accordo: prima i campionati, poi le coppe

Accordo di massima tra la Federazione europea e quelle nazionali: Champions ed Europa League non prima di luglio-agosto. Ma tutto dipenderà dal Covid-19

Manca ancora il via libera dell’Esecutivo, ma la volontà della Uefa è chiara: via alla ripresa dei campionati e slittamento ad agosto per la chiusura per le due competizioni continentali, ovvero Champions ed Europa League. E’ quanto emerso dal meeting in conference call tra la Uefa e le 55 Federazioni calcistiche associate. Il nodo è la ripresa dell’attività agonistica, eventuale, sia chiaro, in quanto subordinata al regresso dell’emergenza coronavirus. L’accordo di massima è stato raggiunto, ma ci sono ancora angoli da smussare. Se da un lato l’Uefa si è detta disponibile a procrastinare la chiusura di Champions ed Europa League, dall’altro c’è la preoccupazione per non riuscire a chiudere nei tempi previsti tutti i campionati. In particolare, Serie A e Liga rischiano di portare a termine la stagione non prima della fine di luglio, mentre Premier, Bundesliga e Ligue1 dovrebbero riuscire a portare a termine la stagione nei tempi stabiliti.

Premier League

Quarantacinque giorni per terminare la stagione. L’idea è di giocare ogni tre giorni, così da completare il programma al massimo in sei settimane. Adottando una serie di misure restrittive per minimizzare il rischio di propagazione del coronavirus. Si giocherebbe in un numero di stadi ridotto, geograficamente vicini, dove si giocherebbe di fatto senza soluzione di continuità, prevedendo anche più partite al giorno. Ovviamente a porte chiuse.

Bundesliga

Ripartenza fissata per la prima di maggio. E’ quanto hanno deciso i rappresentati delle 36 società di Bundesliga (compresa la seconda divisione). Il messaggio è chiaro: la stagione deve essere finita. Due gli scenari : le partite potrebbe riprendere, entro il 15 maggio, ma senza spettatori, mentre per il 5 aprile è fissata la ripresa degli allenamenti. E chiusura al 30 giugno.

Liga

L’intenzione è quella di ripartire, da stabilire come e quando. C’è una data fornita dal presidente della Liga Javier Tebas, ed è quella del 27 giugno, ovvero tra tre mesi. Che potrebbero essere sufficienti per provare a riaprire gli stadi. L’idea della Liga, è quella di ripartire (da valutare se a porte chiuse o meno) e se necessario giocare ogni 48 ore pur di portare a termine la stagione. Quindi tre mesi per capire, anche in Spagna, terzo Paese per contagi nel Mondo, se quella del 27 giugno possa essere o meno una data credibile. Dipende dagli effetti futuri del coronavirus.

Ligue 1

Anche in Francia, prima si ricomincerà a giocare, prima si finirà, evitando di andare oltre la fatidica data del 30 giugno, quando andranno in scadenza molti contratti relativi ai calciatori. Il presidente della federcalcio francese, Noel Le Graet, ha idee chiare: “L’obiettivo prioritario è terminare la stagione entro il 30 giugno 2020 o al massimo entro metà luglio”. Il motivo è semplice, evitare pericolose ricadute economiche e limitare i danni.

Serie A

La posizione della Figc è chiara ed è la linea stabilita dal presidente Gravina, riportata nei giorni scorsi, ovvero ripartenza il 3 giugno, con il turno da recuperare della venticinquesima giornata che si giocherebbe il 31 maggio e chiusura entro la fine di luglio. Possibilmente il 12 ma potrebbe slittare.

Solo supposizioni perché al momento l’avversario da battere è il coronavirus: se non viene debellato nei tempi giusti, salta tutto il baraccone, considerato che in questa nuova finestra, non troverebbero spazio le nazionali che rimanderebbero gli appuntamenti a ottobre. Anche la Uefa potrebbe adottare una formula-pazza, con incontri ravvicinati pur di portare a termine le due competizioni, visto che in ballo ci sono anche gli spareggi per Euro 2020 che potrebbero trovare spazio nella prima metà di giugno. Il tutto Covid-19 permettendo.