Salvini e Conte: è scontro sull'autonomia

Il premier Giuseppe Conte scende in campo nella partita delle autonomie differenziata per il Veneto e la Lombardia. In una lettera aperta pubblicata questa mattina sulle colonne del Corriere della Sera, il primo ministro si rivolge direttamente ai cittadini delle due regioni rivendicando con forza il lavoro che il governo sta facendo sul dossier. Conte ha sottolineato l'importanza che la misura non diventi una bandiera regionale da sventolare, ma una riforma rivolta all'Italia intera, e si dice pronto ad incontrare i governatori anche prima di portare la bozza finale in Consiglio dei ministri. Come ricostruisce il sito del Sole 24, ieri i presidente veneto, Luca Zaia, e quello lombardo, Attilio Fontana, non avevano risparmiato dure critiche all'operato del premier: “Mi stupisce che Conte, che ancora stimo, sia stato coinvolto in questa cialtronata (lo schema dell'intesa, ndr)”, è la stoccata di Attilio Fontana. “Se non si fa l'autonomia il governo non ha senso”, incalza Luca Zaia. Fonti vicine a Palazzo Chigi hanno bollato questi attacchi come ingenerosi per il lavoro che ha fatto Conte, derubricando la polemica come un fronte interno aperto nei confronti di Salvini, spiega il Sole 24 Ore.

La lettera

“Manca ancora poco e poi saremo pronti per portare la bozza finale in Consiglio dei ministri. Avremo un testo serio e credibile, che verrà incontro alle vostre richieste e, nel contempo, sarà compatibile con il disegno costituzionale”, spiega Conte nella lettera. “Mi piacerebbe portare questa bozza e metterla in votazione già alla prossima riunione del Consiglio dei ministri. Le polemiche e le ultime dichiarazioni stanno però compromettendo questi ultimi passaggi. Invito tutti a considerare che un progetto riformatore così rilevante e articolato non può essere valutato sulla base dell’anticipazione di qualche singolo suo aspetto. Esprimere un giudizio su singole questioni, soprattutto in questa fase, non può che condurre a una visione parziale e limitata. Il giudizio finale andrebbe riservato alla bozza definitiva che verrà approvata dal Consiglio dei ministri”, ha concluso il presidente del Consiglio.

La reazione

Sembra che Salvini non abbia accolto di buon grado l'appello lanciato da Giuseppe Conte: “Io sono sempre più stanco del tira e molla di Di Maio, ma fino alla fine cercherò di trovare l’accordo. La condizione è che loro smettano di esagerare…”. Intanto, mercoledì prossimo i nodi della maggioranza verranno al pettine: Salvini sarà chiamato a riferire in aula sulla vicenda dei presunti finanziamenti russi alla Lega. Sono previste scintille.