Consiglio dei ministri: via libera al Def

Nel documento approvato il Pil del 2024 è stato fissato al +1%

Foto © Palazzo Chigi

Il Consiglio dei ministri, secondo quanto appreso, ha approvato il Documento di economia e finanza, fissando la crescita per l’anno 2024 alla soglia del +1%. Nella precedente Nadef il Pil programmatico per quest’anno era al +1,2%.

Le peculiarità

Il Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende, ha approvato il Documento di economia e finanza. Il Pil del 2024 è stato fissato al +1%. Nella Nadef il Pil programmatico per quest’anno era al +1,2%. “Sarà nel Piano fiscale-strutturale che il Governo fornirà tutti gli elementi utili alla costruzione della nuova manovra”. Lo fanno sapere fonti di governo. Il piano fiscale strutturale di medio termine, previsto dalle nuove regole di governance Ue, ricordano le fonti, “a regime dovrà essere presentato alle autorità europee entro il 30 aprile (con una cadenza allineata alla durata della legislatura nazionale, che nel nostro ordinamento è fissata in cinque anni)”; “per l’anno in corso sarà applicato un regime transitorio, che prevede la presentazione del Piano alla Commissione europea entro il 20 settembre”.  “Per l’anno in corso sarà applicato un regime transitorio”, che prevede la presentazione del Piano fiscale strutturale alla Commissione europea “entro il 20 settembre”, secondo fonti di governo sul Def, sottolineando che “nella fase attuale in cui mancano ancora le indicazioni operative su come dovrà essere impostato il Piano, è stata concordata a livello europeo la possibilità di sospendere le vecchie procedure per evitare di svuotare l’atto politico di contenuto”. È “un processo lineare – viene spiegato – che si concluderà in tempo per la messa a punto della Legge di Bilancio per il 2025, senza nessun rischio di generare incertezze sui mercati”. Per quanto riguarda le previsioni sulla crescita economica nel Def il governo intende proseguire sul metodo adottato finora, fornendo numeri “il più possibile realistici, non gonfiati né troppo impostati alla prudenza”, al netto tuttavia della congiuntura internazionale “volatile a causa dei conflitti in atto”. Un metodo di lavoro, sottolineano fonti di governo “che ha dato e continua a dare risultati”. Dal documento emergerà, inoltre, “il pesante impatto del superbonus” sui conti pubblici e sui dati macroeconomici di riferimento.

Le parole di Antonio Tajani

“Il superbonus in principio poteva essere una cosa giusta ma il governo di sinistra con grande demagogia ha aperto le casse senza capire se i soldi finivano o meno nelle tasche di qualche imbroglione. Così, per colpa di alcuni imbroglioni rischiamo di pagare tutti”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite di ‘Start’, su SkyTg24.

Fonte: Ansa