Rapporto ACS, Meloni: “Tacere sulla negazione della libertà religiosa è esserne complici”

"La libertà religiosa non è un diritto di serie B". Così la premier Giorgia Meloni nel videomessaggio inviato questa mattina alla presentazione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo di Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS)

La premier Giorgia Meloni. Foto: Palazzo Chigi

“Tacere sulla negazione della libertà religiosa è esserne complici”. Così la premier Giorgia Meloni nel videomessaggio inviato questa mattina alla presentazione del Rapporto sulla libertà religiosa nel mondo pubblicato da ACS Aiuto alla Chiesa che Soffre ogni due anni per documentare il grado di rispetto e il livello di violazione del fondamentale diritto alla libertà religiosa nei 196 Paesi sovrani del pianeta. Pubblicato per la prima volta nel 1999, il Rapporto viene consultato non solo dalle gerarchie ecclesiastiche ma anche da diplomatici e politici, ricercatori e giornalisti.

Il messaggio della premier Meloni

“Saluto e ringrazio Aiuto alla Chiesa che Soffre per lo straordinario lavoro che porta avanti sin dal 1947 e per il grande servizio che con la pubblicazione di questo rapporto offre alle istituzioni, ai mezzi di comunicazione, all’opinione pubblica”, esordisce Meloni.

La libertà religiosa è un diritto naturale e precede ogni formulazione giuridica perché scritto nel cuore dell’uomo. é un diritto proclamato dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo che purtroppo viene ancora oggi calpestato in troppe Nazioni del mondo e troppo spesso nella quasi e più totale indifferenza”.

“Accade così che tantissimi uomini, donne, bambini non solo debbono subire il dolore di vedere negato il loro diritto di professare la propria fede, ma anche l’umiliazione dell’oblio. E questo è doppiamente inaccettabile. Perché tacere sulla negazione della libertà religiosa equivale ad esserne complici. Noi non intendiamo farlo!”.

“E’ dovere di tutti difendere la libertà religiosa. Per portare avanti questi impegno è necessario conoscere dati e numeri, conoscere in profondità lo scenario in quale muoversi, avere negli occhi e nel cuore e storie di chi subisce soprusi, persecuzioni, violenze. E’ quello che ho visto negli occhi di Maria Joseph e Janada Markus, due giovanissime cristiane nigeriane vittime della ferocia dei terroristi di Boko Haram. Le ho incontrate lo scorso 8 marzo, giorno della Festa della Donna, e sono rimasta senza fiato dal loro coraggio, forza e dignità. Un incontro che non dimenticherò. E che mi ha lasciato dei grandi insegnamenti”.

Palazzo Chigi, 08/03/2023 – Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riceve i rappresentanti della Fondazione ‘Aiuto alla Chiesa che Soffre’ e due giovani cristiane nigeriane perseguitate. Foto: Palazzo Chigi

“Per questo il Rapporto di ACS è così prezioso, perché non fa analisi o ragionamenti astratti ma entra nel vivo delle persecuzioni e delle discriminazioni, nel vivo delle vittime, della loro storia, della loro vita. È un po’ come una guida per tracciare una linea d’azione. Una di queste è molto chiara: la libertà religiosa non è un diritto di serie B, non è una libertà che viene dopo altre o che può essere addirittura dimenticata a beneficio di sedicenti nuove libertà o diritti”.

“Allo stesso modo non possiamo dimenticare un altro fenomeno che tocca le società più sviluppate. Papa Francesco ci ha ammonito dal pericolo di una persecuzione educata, travestita di cultura, modernità e progresso, che in nome di un malinteso concetto di inclusione limita la possibilità dei credenti di esprimere le proprie convinzioni nell’ambito della vita sociale”.

“È un’analisi che condivido perché è profondamente sbagliato pensare che per accogliere l’altro si debba negare la propria identità, compresa l’identità religiosa. Solo se sei consapevole di ciò che sei puoi dialogare con l’altro, puoi rispettarlo, conoscerlo in profondità, trarre da quel dialogo un arricchimento”.

“Ma non dobbiamo ovviamente dimenticare il primo tipo di persecuzione, quello materiale che affligge numerose Nazioni nel mondo, una realtà sulla quale dobbiamo aprire gli occhi e agire subito, senza perdere ulteriore tempo. È quello che il governo intende fare e che ha iniziato a fare, a partire dal bando da oltre 10 milioni di euro per finanziare interventi a favore delle minoranze cristiane perseguitate, dalla Siria all’Iraq, dalla Nigeria al Pakistan. Un primo passo al quale ne seguiranno molti altri”.

“Papa Benedetto XVI ci ha ricordato che la libertà religiosa è un bene essenziale che appartiene al nucleo essenziale dei diritti dell’uomo, a quei diritti universali e naturali che la legge umana non può mai negare e che richiede il massimo impegno da parte di tutti, nessuno escluso. L’Italia può e deve dare l’esempio. L’Italia intende dare l’esempio, a livello europeo e a livello internazionale. Questa – conclude Meloni – è una delle nostre tante missioni. Grazie a tutti e buon lavoro”.

“L’italia è in prima linea per proteggere la libertà religiosa nel mondo”, ha aggiunto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ricordando il fondo per le comunità cristiane perseguitate nel mondo.