Esonda la Parma, allagata la Reggia di Colorno

L'ondata di maltempo che ha investito il Nord Italia sta lasciando dietro di sé una lunga scia di danni e purtroppo anche una vittima. Si tratta dell'ex sindaco di Vogogna (Vb) Marco Zago, 50 anni, disperso da tre giorni: è stato trovato morto sotto una valanga. Nel fine settimana era partito per andare a sciare in Svizzera e da allora di lui si erano perse le tracce: oggi pomeriggio le autorità svizzere hanno informato la famiglia di aver recuperato il corpo sotto la neve. L'allarme era stato dato dalla madre che non lo aveva visto tornare la sera. Le ricerche avevano permesso di intercettare l'auto di Zago in un parcheggio e successivamente di localizzare il segnale del suo cellulare in una zona impervia nel territorio di Ovronnaz, una stazione sciistica poco distante dalla città di Sion. Il corpo privo di vita è stato individuato oggi pomeriggio. Zago era stato sindaco dal 2004 al 2009, a capo di una lista civica.

Ghiaccio e “gelicidio”

Quello delle valanghe è senza dubbio il pericolo maggiore sull'arco alpino ma sono molti altri i pericoli e i disagi causati dalla perturbazione che sembra aver concesso una breve tregua prima di un nuovo peggioramento. Ghiaccio e prima ancora il “gelicidio“, neologismo coniato per dire che a causa delle basse temperature la pioggia ghiaccia al suolo e diventa un'insidia micidiale per auto e pedoni, vento forte, con raffiche anche oltre i 160 chilometri orari che hanno abbattuto alberi, scoperchiato tetti e addirittura favorito il crollo di un edificio che era stato seriamente danneggiato dal terremoto all'Aquila e rimasto in piedi anche se pericolante. E ancora: strade provinciali e regionali nel Nord-Ovest (Piemonte e Liguria) chiuse a causa della caduta di alberi e smottamenti, fiumi esondati, treni in tilt per i binari ghiacciati e la neve; collegamenti marittimi verso le isole siciliane sospesi; centinaia di famiglie evacuate dalle zone dove i fiumi sono esondati; il livello del Po che di colpo sale di un metro; diverse migliaia di persone rimaste senza di energia elettrica (sono 12.000 le utenze sospese solo nel Piacentino). A peggiorare la situazione è il fatto che il maltempo si è abbattuto dopo un anno fra i più secchi e caldi dell'ultimo secolo.

Allagamenti in Emilia

In Emilia Romagna ha straripato l'Enza, affluente del Po, in località Lentigione, nel Reggiano, una frazione del Comune di Brescello, con circa 1.000 abitanti, sul lato destro del fiume: è stato necessario evacuare il paese. La piena della Parma è stata in buona parte trattenuta nella cassa di espansione di Marano, dove sono state azionate le paratoie, ma la portata di notevoli dimensioni ha causato enormi criticità a Colorno, dove il ponte storico è stato chiuso. Nel pomeriggio il fiume ha rotto gli argini ed ha allagato il piano terra, il giardino e il cortile della Reggia, oltre a tutto il centro storico. Anche la piena del Taro ha causato alcuni allagamenti nell'area Cepim. Nel Modenese evacuate alcune famiglie nei pressi degli argini del Secchia.

Liguria: treni in tilt, parte l'esposto

In Liguria è passata la paura dopo 36 ore di forte apprensione. La situazione meteorologica e idrologica è migliorata dopo che, a partire dalla serata di ieri, sono transitati importanti picchi di piena nell'Imperiese e successivamente livelli prossimi all'esondazione nella tarda sera sull'Entella. Attualmente i livelli sono in lenta progressiva diminuzione. Nello Spezzino sta rientrando la piena del Magra, uscito dagli argini ieri sera: il fiume fa paura soprattutto a Bocca di Magra, nel territorio di Ameglia, dove le acque sono cresciute di 3,7 metri; ci sono stati allagamenti sulle strade, in alcuni cantieri nautici e nei giardini delle abitazioni, senza particolari danni. Nello Spezzino restano fuori casa complessivamente una trentina di famiglie. Le onde di mareggiata hanno superato in alcuni punti anche gli otto metri. Ma le polemiche si sono fatte roventi intorno alla situazione dei trasporti. Il Codacons ha presentato tre esposti alle procure di Genova, Savona e La Spezia per i disagi subiti nella circolazione ferroviaria durante l'ondata di maltempo. “Era ampiamente previsto da giorni – spiega il presidente Carlo Rienzi – e non è tollerabile che nel 2017 la circolazione ferroviaria subisca interruzioni a causa di neve e ghiaccio”. L'associazione ha presentato una diffida alla regione Liguria in cui si chiede di sanzionare Trenitalia per i disagi arrecati all'utenza, e a Trenitalia affinché disponga – oltre al rimborso integrale del biglietto – risarcimenti automatici in favore dei passeggeri pari a 100 euro per ogni ora di ritardo accumulato dai treni bloccati da neve o gelo. “Quanto successo ai viaggiatori del treno Thello e, in generale, agli altri viaggiatori è una cosa grave. Le ferrovie dovevano provvedere prima – ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi – Appena arriverà l'esposto valuteremo cosa fare e se ci sono gli estremi di un reato”.

Lombardia: rischio valanghe

In Lombardia c'è rischio valanghe in montagna e frane nella Bergamasca, allerta ghiaccio sulle strade mentre il livello del fiume Po sale di oltre un metro in appena 24 ore. Contro le insidie del ghiaccio sono già stati mobilitati in diverse zone della Lombardia i trattori degli agricoltori Coldiretti per spargere il sale e rendere più sicure le strade.

La situazione in Centro Italia

In Abruzzo si segnala il cedimento a L'Aquila nella centralissima via Paganica, dei puntellamenti di un palazzo che era stato seriamente danneggiato dal terremoto, e ciò che restava della struttura, è crollato definitivamente. Durante la notte la città è stata interessata da forti raffiche di vento che hanno scoperchiato i tetti di edifici che sono in fase di ristrutturazione post sisma ed anche di alcuni moduli abitativi provvisori. In Umbria, decine e decine di interventi dei vigili del fuoco. Nei prossimi giorni Toscana, Lazio e Umbria saranno maggiormente colpite dalle piogge, che nel Lazio risulteranno intense. La neve cadrà in Appennino sopra i 1300/1500 metri, anche abbondante. Il tempo migliorerà invece al Nord. Ma la tregua sarà breve perché nel fine settimana è attesa una nuova ondata di gelo artico.