Di Maio: “Tolta l'immunità penale per i vertici di Ilva”

Taranto blidata oggi per il tavolo permanente per il Contratto istituzionale di sviluppo. A partecipare anche il vicepremier, nonché ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, che annuncia: “Abbiamo tolto l’immunità penale per i vertici dell’ex Ilva”.

La nota del Ministero dell'Economia

Sulla vicenda esce quindi una nota del Ministero dell'Economia: “Per l’Ilva nel decreto Crescita viene eliminata l’esclusione dalla responsabilità penale per l’attuazione del piano ambientale e limitata solo alle condotte legate all’attuazione dell’autorizzazione integrata ambientale. Restano penalmente rilevanti le condotte in violazione della tutela dei lavoratori della sicurezza e di norme ambientali”. Resta però da capire quale sia la differenza sostanziale tra piano ambientale e autorizzazione integrata ambientale.

La rabbia di una madre

Monta però la rabbia di numerosi tarantini che vorrebbero la chiusura dell'ex Ilva, e che ora si sentono traditi dal M5s, convinti che si facesse promotore di questa istanza. Carla Lucarelli, mamma di Giorgio Di Ponzio, 15enne morto lo scorso 25 gennaio a Taranto a causa di un sarcoma raro, rifiuta di stringere la mano a Di Maio. E i giornalisti che le riferivano le parole del ministro Di Maio che ha detto di non aver mai avuto intenzione di chiudere il siderurgico ha commentato: “C'è solo da riderci sopra, perché ci sono i filmati dove parla durante la campagna elettorale che ha fatto su Taranto. E' la solita presa in giro, ora ci sono le europee ed è venuto a fare passerella. Di nuovo Taranto si presta ad essere una campagna elettorale”. “L'abbraccio non lo accetto”, ha continuato. “Accetterò una stretta di mano seria nel momento in cui prenderà le decisioni serie per Taranto, cioè la chiusura delle fonti inquinanti, adesso basta. Taranto è bella quando serve”. Le associazioni che si battono per la chiusura dell'ex Ilva hanno lasciato il tavolo. Luca Contrario, portavoce di “Giustizia per Taranto”, ha affermato “che nessun tavolo e nessuna discussione sul futuro di questa città ha senso se non si parla in maniera chiara di chiusura immediata delle fonti inquinanti e di riconversione della nostra economica e del nostro territorio col reimpiego dei lavoratori Ilva e dell'indotto nelle bonifiche”. “Tutto il resto – ha puntualizzato – è una favoletta da campagna elettorale alla quale non ci prestiamo“.