Cremona celebra Claudio Monteverdi a 450 anni dalla nascita

Cremona, città che ha ospitato il natale di Claudio Monteverdi, celebra il compositore con una serie di iniziative in occasione dei 450mo anniversario della sua nascita. Per tale ricorrenza, la cittadina si prepara ad un anno di eventi musicali e artistici, un programma ricchissimo di appuntamenti negli spazi pubblici, nei palazzi storici anche privati, nelle chiese barocche, giardini e cortili “nascosti”.

Festival Monteverdi

Il 2017 vedrà il Festival Monteverdi al suo massimo: il 5 maggio inaugura con l’”Orfeo” dell’Accademia Bizantina; si prosegue il 20 dello stesso mese con Jordi Savall che si esibirà in un concerto intitolato “Istanbul”; il 27 uno spettacolo unico nel suo genere, le marionette della Compagnia “Carlo Colla” accompagnate dalla musica de “Il ballo delle ingrate” e “Il combattimento di Tancredi e Clorinda”. Il Maestro John Gardiner, il 24 giugno, dirigerà il “Vespro della Beata Vergine” nella cornice del Duomo di Cremona.

Caravaggio a Cremona

“Monteverdi e Caravaggio, sonar stromenti e figurar la musica” è, invece, il titolo della mostra ospitata al Museo del Violino di Cremona, aperta fino al 23 luglio 2017, dove è ricostruita l’orchestra dell’Orfeo attraverso l’esposizione degli strumenti originali dell’epoca, selezionati seguendo le indicazioni annotate nelle prime edizioni a stampa dell’opera, eseguita la prima volta esattamente 410 anni fa. La partitura prevede, infatti, un organico ben definito: “duoi gravicembali, duoi contrabassi de viola, dieci viole da brazzo, un’arpa doppia, duoi violini piccoli alla francese, duoi chitaroni, duoi organi di legno, tre bassi da gamba, quattro tromboni, un regale, duoi cornetti, un flautino alla vigesima seconda, un clarino con tre trombe sordine”. Gli strumenti in mostra sono stati scelti secondo criteri di valore filologico ed estetico e provengono dalle maggiori collezioni italiane e internazionali. Particolare attenzione è stata posta nella ricerca di esemplari conservati o riportati, grazie al restauro, senza gli interventi che, nei secoli successivi, si sono rivelati necessari per affrontare i repertori sette e ottocenteschi. Laddove questo non sia stato possibile, a fianco dello strumento ammodernato, viene presentata una copia con montatura barocca. Applicazioni multimediali permettono di ascoltare il suono di ognuno di essi per conoscerne il timbro e identificarne il ruolo nella trama musicale e simbolica dell’Orfeo. L’esposizione trova posto all’interno del percorso museale, per sottolineare le affinità che già tra XVI e XVII secolo legano liuteria e musica. Si può anche ripercorrere la nascita del violino grazie alla famiglia cremonese Amati e rileggere il contributo della scuola bresciana, testimoniata dall’opera di Gasparo da Salò, la cui viola tenore con montatura barocca arriva con altri preziosi prestiti dall’Ashmolean Museum di Oxford, e di Giovanni Paolo Maggini, di cui viene esposto un magnifico contrabbasso del 1610, con altri preziosi strumenti di scuola veneziana.

Musica ispiratrice di pitture

La musica ha ispirato diverse rappresentazioni pittoriche. Tra le più famose è certamente “Il Suonatore di Liuto” di Caravaggio. Quest’opera, presentata a Cremona come introduzione agli strumenti musicali, proviene da una collezione privata. Si tratta di un quadro meno famoso rispetto alla versione conservata all’Hermitage e alla altrettanto celebre versione Wildenstein già esposta al Metropolitan Museum di New York, tuttavia riscoperto e attribuito con certezza a Caravaggio da studiosi come Sir Denis Mahon, Mina Gregori e Claudio Strinati. Tutto viene rappresentato con una eccezionale accuratezza, al punto da poter determinare non solo l’età del liuto e del violino, ma anche seguire ciascun dettaglio delle corde, della scatola dei piroli, del ponticello, della cassa, della tastiera, della rosetta così come questi elementi erano nella realtà. Gli strumenti fanno parte della estesa collezione del Cardinale Del Monte e la musica, incipit di quattro madrigali di Jacques Arcadelt, era scritta probabilmente su uno spartito. Caravaggio vede e studia quegli strumenti dal 1595 quando prende servizio presso il Cardinale a Roma. Durante il periodo della mostra, in collaborazione con le altre istituzioni cittadine, verranno organizzate conferenze e incontri su temi di carattere organologico e di prassi esecutiva ai tempi di Monteverdi.

“Monteverdi tra Cremona, Mantova e Venezia”

Dal 20 aprile al 31 dicembre 2017 nella Sacrestia della Chiesa S. Abbondio a Cremona sarà, inoltre, allestita la mostra “Monteverdi tra Cremona, Mantova e Venezia”, a cura dell’Archivio di stato di Cremona con la collaborazione dell’Archivio di Stato di Mantova e dell’Archivio Diocesano di Cremona. Si tratta di una esposizione documentaria dedicata alla figura di Monteverdi, ricostruita tramite un’ampia scelta di documenti appartenenti all’Archivio di Stato di Cremona per quanto attiene ai primi anni di vita del Maestro e alla sua famiglia e agli Archivi di Stato di Mantova e Venezia per le successive vicende biografiche e artistiche. Sono ripercorse le vicende private di Monteverdi e della sua famiglia, dalla nascita nella parrocchia dei Santi Nazario e Celso, fino allo sviluppo della sua carriera prima alla corte dei Gonzaga quindi presso la Repubblica Serenissima.

Miradori alla Pinacoteca di Cremona

Le celebrazioni in onore di Monteverdi proseguiranno con una mostra alla Pinacoteca, dal 6 ottobre al 6 gennaio 2018, dedicata ad una delle figure di eccellenza del panorama figurativo del barocco nell’Italia settentrionale: “Genovesino tra le eleganze del barocco e il naturalismo del Caravaggio”. La mostra dedicata a Luigi Miradori detto il Genovesino va intesa come il giusto riconoscimento ad un artista che fu protagonista della pittura nella città lombarda dalla metà degli anni Trenta del Seicento per circa un ventennio, fino alla morte, avvenuta nel 1656.