Scuola, Cittadinanzattiva: “In un anno 45 episodi di crolli e distacchi di intonaco”

Sedici dei 45 eventi totali si sono verificati nelle regioni del Sud e nelle Isole. Lo evidenzia il XX Rapporto "Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola" di Cittadinanzattiva

Db Milano 14/09/2020 - Riapertura scuola / foto Daniele Buffa/Image nella foto: riapertura scuola (immagine di repertorio)

La scuola crolla e non in senso metaforico. Nel periodo tra settembre 2021 e luglio 2022, gli episodi di crolli, distacchi di intonaco ma anche di finestre, muri di recinzione e alberi caduti in prossimità delle scuole sono stati 45. Sedici dei 45 eventi totali si sono verificati nelle regioni del Sud e nelle Isole, 19 al Nord e 10 al Centro. Episodi che hanno provocato il ferimento di alcune persone, ma spesso si è trattato di crolli avvenuti di notte o in periodi di chiusura delle scuole. Lo evidenzia il XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” di Cittadinanzattiva.

Edilizia scolastica fatiscente

Un patrimonio edilizio scolastico vecchio e malconcio, visto che più del 40% delle scuole è stato costruito prima del 1976 e oltre la metà è privo delle certificazioni di agibilità statica e di prevenzione incendi. Gli istituti secondari di secondo grado mostrano più degli altri le crepe dovute all’età, ai ritardi e ad una lunga interruzione nell’assegnazione dei fondi alle Province, all’irrisolto problema delle classi sovraffollate.

Dal XX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola”, emerge poi che oltre il 40% delle scuole è privo del collaudo statico. Quanto al documento di valutazione rischi, ne è in possesso il 77%.

Ed è sempre emergenza crolli. Tra settembre 2021 e agosto 2022 Cittadinanzattiva ne ha contati (attraverso la rassegna stampa) 45 di cui 16 nelle regioni del Sud e nelle Isole (Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna), 19 nel Nord (Lombardia, Piemonte, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna), 10 nelle Regioni del Centro (Toscana, Lazio).

Sono 11 le Regioni che hanno Comuni in zona 1, ossia ad elevato rischio sismico, ma tutte, ad eccezione della Sardegna, hanno Comuni e scuole in zona 2 (rischio medio-elevato). Sono quattro milioni e 300mila i bambini ed i ragazzi che risiedono in queste due zone. Eppure gli edifici migliorati e adeguati sismicamente sono soltanto il 2%, mentre quelli progettati secondo la normativa antisismica sono 2.740, il 7% del totale. I risultati migliori si riferiscono a Friuli Venezia Giulia (28%), Umbria (23%), Marche (17%), Molise e Toscana (12%), Veneto (10%).

Tra le Regioni meno virtuose: Campania (1%), Lazio (2%), Liguria e Lombardia (3%). Rispetto, poi, alle prove di evacuazione, obbligatorie almeno due volte l’anno, nel 2020-2021 sono state effettuate in poco più della metà delle scuole (56%), non sono state effettuate nel 33% o solo alcune classi nell’11%. E quando vengono effettuate riguardano quasi esclusivamente il rischio Incendio (99%), e quello sismico (77%).