Il freddo polare a -34 gradi funesta i caucus in Iowa

Il meteo avverso, con punte di freddo oltre i 30 gradi sotto zero, funestando le primarie dei 6 repubblicani in Iowa, alcuni dei quali hanno già annullato degli appuntamenti

Foto di Austin Goode su Unsplash

Le temperature a trenta gradi sotto zero con vento e neve stanno funestando i caucus – le primarie – dei repubblicani in Iowa, previste per lunedì 15 gennaio. I candidati in corsa sono sei, ma la battaglia è a tre. Donald Trump è il grande favorito. Seguono Ron DeSantis e Nikki Haley che sono stati costretti ad annullare degli eventi a causa dell’allerta meteo.

Usa 2024: freddo polare e nevicate funestano le primarie in Iowa

Temperature in calo, vento sferzante e abbondanti nevicati stanno funestando le primarie (o caucus) dei repubblicani in Iowa, previste per lunedì prossimo. I meteorologi hanno lanciato l’allarme sul rischio di una “bufera piuttosto intensa” con raffiche da 80 a 89 chilometri. Ron DeSantis e Nikki Haley, due dei candidati ai caucus, sono stati costretti entrambi ad annullare alcuni degli eventi previsti in Iowa. La tempesta sarà seguita da un freddo polare, -34 gradi, e nevicate intense. Decine di auto e camion sono stati ribaltati venerdì vicino alla capitale Des Moines e la Iowa State Patrol ha dichiarato sui social media di aver eseguito 355 operazioni di soccorso agli automobilisti e sconsigliato gli spostamenti almeno nelle prossime ore.

In Iowa a battaglia a tre, chi sono i candidati

I candidati in corsa sono sei, ma la battaglia per conquistare i caucus dell’Iowa è a tre. Donald Trump è il grande favorito: in testa a tutti i sondaggi, l’ex presidente sembra avviato a vincere facile. A contendersi il secondo posto sono Nikki Haley e Ron DeSantis, impegnati in una lotta spietata per affermarsi come l’anti-Trump. Ecco di seguito il profilo dei sei candidati repubblicani.

1 – Donald Trump

Nonostante le grane legali, l’ex presidente ha oltre il 50% delle preferenze in base alle ultime rilevazioni. Gli ultimi anni – dal 2015 quando ha annunciato la sua candidatura alla Casa Bianca dopo essersi battuto per dimostrare (invano) che Barack Obama era nato in Africa – lo hanno visto dominare la scena politica americana. Prima delle aspirazioni presidenziali, The Donald era una star tv e un businessman, come gli piace farsi chiamare.

2 – Nikki Haley

Per molti è il nuovo volto del partito repubblicano, quello su cui scommettere per superare definitivamente l’era Trump e portare alla Casa Bianca una presidente donna e figlia di immigrati. Padre e madre venuti dall’India e di religione Sikh, Haley ha avuto una carriera folgorante come governatrice della South Carolina prima, e ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite poi. Riservata, preparata, un falco in politica estera ma molto pragmatica, Haley si è sempre rivelata molto schietta anche con quel Trump che ora sfida e che la scelse per le Nazioni Unite.

3 – Ron DeSantis

Ex delfino di Trump, il governatore italo-americano della Florida è sceso in campo per il 2024 presentandosi come il ‘messia repubblicano’, l’unico in grado di guidare il grande ritorno degli Stati Uniti e archiviare definitamente l’era del tycoon. Veterano dell’Iraq che ha studiato a Yale e Harvard, DeSantis è stato inizialmente considerato il predestinato a raccogliere i cocci del partito conservatore dopo la presidenza Trump. La sua campagna non è però mai del tutto decollata e le sue performance ai dibattiti non hanno brillato, facendogli perdere terreno nei confronti di Haley.

4 – Vivek Ramaswamy

L’imprenditore tech è un ‘Trump Millennial’, dotato di un controverso carisma. Amante di Eminem, è un sostenitore delle armi e della libertà religiosa. Per i suoi successi imprenditoriali e le sue origini umili – “sono figlio di immigrati arrivati senza un soldo negli Stati Uniti” – si definisce l’incarnazione del sogno americano. Dopo un avvio sorprendente, l’unico outsider delle primarie sembra aver smarrito la strada.

5 – Asa Hutchinson

L’ex governatore dell’Arkansas non ha alcuna chance di conquistare la nomination repubblicana ma questo non gli ha impedito di continuare a correre. Ai caucus ci sarà e solo dopo deciderà se restare nella competizione o meno. Hutchinson è convinto di poter fare le differenza. “Sono l’unico che corre in Iowa e non promette la grazia a Trump. Se non ci sono io, nessuno può sentire punti di vista alternativi”, ha detto in uno dei suoi ultimi comizi. Con l’uscita di scena di Chris Christie, Hutchinson è rimasto l’unico a criticare apertamente l’ex presidente.

6 – Ryan Binkley

Praticamente sconosciuto al grande pubblico, anche in Iowa. La sua campagna incentrata sulla fede – è un reverendo – non ha fatto breccia. In un recente editoriale sul Des Moines Register ha spiegato di correre perché il paese è “in fiamme economicamente, spiritualmente e culturalmente”.

Fonte: Ansa