Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme: “Attacco alla chiesa crimine di guerra”

“Prendere di mira le chiese e le istituzioni affiliate, che forniscono rifugi per proteggere i cittadini innocenti, costituisce un crimine di guerra che non può essere ignorato": l'appello del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme agi attacchi ad una chiesa a Gaza

Il Patriarca greco-ortodosso di Gerusalemme, Theophilos III. Foto: Vatican News

Il Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme ha denunciato “il bombardamento israeliano che ha colpito una delle sue chiese a Gaza City” – che ha provocato la morte di diversi fedeli palestinesi – come un “crimine di guerra”.

Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme: “Attacco alla chiesa crimine di guerra”

In un duro comunicato il Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme ha denunciato “il bombardamento israeliano che ha colpito una delle sue chiese a Gaza City”. Secondo quanto appreso dal Sir da fonti locali di Gaza il bombardamento avrebbe colpito una casa attigua alla chiesa ortodossa distruggendo un salone dove avevano trovato rifugio circa 50 cristiani. Secondo un primo bilancio i morti sarebbero decine.

Theophilos III, patriarca greco ortodosso di Gerusalemme. Foto: Vatican News

“Prendere di mira le chiese e le istituzioni affiliate, che forniscono rifugi per proteggere i cittadini innocenti, in particolare i bambini e le donne che hanno perso la casa a causa del bombardamento israeliano delle aree residenziali negli ultimi tredici giorni, costituisce un crimine di guerra che non può essere ignorato”. Il Patriarcato ribadisce che è determinato a continuare a svolgere il proprio dovere religioso e morale fornendo assistenza, sostegno e riparo alle persone che ne hanno bisogno, nonostante le continue richieste da parte israeliana di evacuare i civili e le pressioni esercitate sulle chiese a questo riguardo”. Il Patriarcato, conclude il testo, sottolinea che non rinuncerà al suo dovere religioso e umanitario derivante dai suoi valori cristiani e fornirà tutto il necessario sia in tempo di guerra che di pace”.

Fonte: AgenSIR