ISRAELE, INAUGURATO IL CENTRO DI ASSISTENZA MEDICA PER I FIGLI DI IMMIGRATI

E’ intitolato a “Santa Rachele” il nuovo centro istituito dal Vicariato San Giacomo di tel Aviv (Israele) per i cattolici di lingua ebraica allo scopo di fornire assistenza medica, alimentare e educativa ai neonati e ai bambini figli di immigrati. Il San Rachel Center, (Rachele è una donna descritta nella Bibbia) ha iniziato la sua attività all’inizio del mese in una struttura di proprietà del Convento dei Cappuccini di Gerusalemme. L’obiettivo è quello di dare assistenza ai figli di immigrati mentre questi sono al lavoro.

Uno dei problemi più drammatici affrontati della popolazione di immigrati presente in Israele è che, per risparmiare, molti lavoratori sono costretti a portare i propri bambini presso strutture non autorizzate, chiamate anche “magazzini dei bambini”, dove i bimbi vengono tenuti in locali affollati e insicuri, gestiti da donne prive di competenze professionali nel campo dell’assistenza all’infanzia. Un problema evidentemente serio se si considera che, solo nel corso dell’ultimo anno e mezzo, in alcune di queste strutture poste a sud di Tel Aviv sono morti già sette bambini e molti altri hanno riportato gravi traumi e ferite.

Per la nuova iniziativa, i locali dei conventuali cappuccini sono stati completamente ristrutturati a norma grazie al contributo del Vicariato san Giacomo e all’assistenza di una rete di donatori, tra i quali anche l’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro. La struttura è composta da stanze, ambulatori medici, aule per il doposcuola e anche campi da gioco e spazi dedicati alle attività di svago e studio dei più grandi.

La struttura sta già accogliendo quotidianamente 25 piccoli ospiti, tra neonati e bambini sotto i tre anni, figli di immigrati cattolici, per lo più filippini, indiani e dello Sri Lanka, più alcuni figli di eritrei richiedenti asilo. Durante i fine settimana, il centro si trasforma in luogo di aggregazione per i giovani cattolici ebreofoni del Vicariato, mente in estate viene utilizzato per i centri estivi per decine di bambini in vacanza.

Circa il 2% sugli 8.300.000 abitanti che vivono in Terra Santa professa la fede cristiana. Nello specifico, tra i 120 000 e i 130 000 sono cristiani palestinesi; tra i 30 000 e 40 000 sono cristiani integrati fra la popolazione ebrea israeliana di lingua ebraica (per lo più dai paesi di lingua russa) e circa 150 000 sono immigrati, in maggioranza dalle Filippine, ma anche da India, Sri Lanka, Nigeria, Ghana, America Latina ed Europa dell’est; infine, circa 45 000 richiedenti asilo sono di origine africana, per la maggior parte eritrei.