L’Italia realizza l’inventario dei 7.200 ghiacciai della catena montuosa Karakorum

Il progetto 'Glacier and students' consolida la storica collaborazione scientifica che unisce Italia e Pakistan da più di un secolo

ghiacciaio
Foto di Abdullah Shakoor da Pixabay

L’Italia realizza l’inventario dei 7.200 ghiacciai della catena montuosa Karakorum, la più grande riserva d’acqua dolce dell’Asia. Il progetto ‘Glacier and students’ consolida la storica collaborazione scientifica che unisce Italia e Pakistan da più di un secolo.

L’Italia guida l’inventario di 7.200 ghiacciai in Asia

Il monitoraggio avverrà grazie a un accordo bilaterale promosso dall’Associazione Ev-K2 e che vede tra i partner Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo (Undp), Cooperazione italiana, Asi, Università di Cagliari e Milano, Università e istituzioni pakistane. Lo rende noto un comunicato congiunto. Glacier and Students si svolge nella regione montuosa del Gilgit Baltisan, attraversata dall’Indo, e l’obiettivo è di consegnare al Pakistan nuove tecnologie remote sensing di riconoscimento dei ghiacciai per la conoscenza delle proprie risorse idriche, fondamentali per la popolazione, agricoltura e produzione energetica. Il monitoraggio consentirà anche di attivare un sistema di prevenzione dei rischi di dissesti idrogeologici, compresi i Glof, fenomeni di sfondamento dei laghi glaciali nelle aree montane del Paese, e di allerta per le inondazioni, che nel 2022 hanno duramente colpito le pianure con oltre 1.200 morti, un milione di abitazioni distrutte e 468.000 sfollati.

A Gilgit, ai piedi delle grandi montagne del Karakorum, è in corso in questi giorni una missione dell’Associazione Ev-K2 – fondata da Ardito Desio e che da oltre 40 anni opera in questa regione – con l’obiettivo di ottimizzare le relazioni scientifiche e operative tra i partner. In questa occasione, sui temi del progetto Glacier and Students e sulle sue ricadute a lungo termine, verranno anche sottoscritti tre pre-intese (Memorandum of understanding-Mou). Agostino Da Polenza, presidente di Ev-K2, che attua sul campo il progetto, ha spiegato che esso “rientra nell’impegno del Governo italiano, ribadito nella recente risoluzione triennale sullo Sviluppo sostenibile delle Montagne, presentata da Italia e Kirghizistan e adottata dalle Nazioni Unite con l’approvazione di 110 Paesi. Continuare l’impegno scientifico italiano in Pakistan è oggi più che mai fondamentale essendo questo Paese, come certificato dal Global Climate Risk Index, uno tra i dieci al mondo più colpiti dalla crisi climatica e un punto di equilibrio geopolitico nel cuore dall’Asia”, conclude Da Polenza.

Fonte: Ansa