“Un castello da toccare”, l’esempio di cultura inclusiva di Prato

L'intervista di Interris.it all'architetto e artista Antonella Nannicini, presidente dell’associazione Arcantarte

Braille (©Myriams-Fotos da Pixabay)

Gli ultimi dati Istat ci dicono che, le gravi limitazioni visive, colpiscono in media il 2,1% della popolazione dell’Unione Europea dai 15 anni in su, mentre a partire dai 65 anni si arriva al 5,6% e dai 75 anni all’8,7%. In Italia le cifre sono in linea con l’UE: l’1,9% delle persone dai 15 anni in su soffre di gravi limitazioni sul piano visivo. Questa percentuale sale al 5,0% tra gli chi ha più di 65 anni e all’8,0% tra chi ha più di 75 anni.

L’esperienza di Prato

L’inclusione delle persone con disabilità visiva e il far sì che possano fruire delle città e di tutti i luoghi antropizzati e non è fondamentale per misurare il livello di sviluppo della società in ogni paese. In Toscana, nella città di Prato, grazie all’associazione “Arcantarte”, si stanno rendendo pienamente accessibili alle persone con disabilità visiva diversi luoghi, tra cui il “Castello dell’Imperatore” attraverso il progetto “Un castello da toccare”. Interris.it, in merito a questa esperienza di inclusione, ha intervistato l’architetto e artista Antonella Nannicini, presidente dell’associazione Arcantarte.

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(© geralt da Pixabay)

L’intervista

Come nasce e che obiettivi ha la guida “Un castello da toccare”?

“La guida tattile ‘Un castello da toccare’ ha l’obiettivo di rendere fruibile il Castello dell’Imperatore di Prato alle persone con disabilità visiva. È composta da dieci tavole che riportano la storia e l’architettura del monumento sia in Braille che in testo ad elevato contrasto visivo, mentre un Qr-Code permette di attivare un audio di spiegazione. È stata realizzata da Arcantarte insieme a UICI di Prato.”

Quali sono le attività di inclusione più rappresentative portate avanti dalla vostra associazione?

“Nella nostra associazione ci sono molti architetti, storici dell’arte e guide. Oltre all’iniziativa ‘Un castello da toccare’ abbiamo dato vita a ‘Prato in vista’, per dare la possibilità alle persone non vedenti, attraverso un supporto tattile adeguato, di conoscere la città. Ovviamente, la realizzazione di specifiche guide, ha un costo e, nel caso di ‘Prato in vista’, abbiamo partecipato a un bando della fondazione ‘Cassa di Risparmio’. Questo ci ha permesso di avere uncofinanziamento al 50% mentre il progetto ‘Un castello da toccare’ è stato realizzato con il sostegno del Lions Club Prato Castello dell’Imperatore. Inoltre, a livello culturale, facciamo delle mostre tattili e, questo mese svolgeremo la settima edizione di ‘Accarezza l’arte’, una mostra di scultura inclusiva aperta a tutti in cui le opere si possono toccare.”

Quali sono i vostri auspici per il futuro in merito all’accessibilità dei luoghi della cultura?

“Vorremmo che, effettivamente, si possa rendere accessibile la città. Dal punto di vista motorio c’è abbastanza accessibilità e anche delle direttive in merito. In riguardo agli aspetti sensoriali invece siamo più indietro ma ci si sta muovendo anche su questo versante, con più attenzione alla disabilità visiva, uditiva e sensoriale. Auspichiamo che, il patrimonio culturale, possa essere reso fruibile a tutti.”

In che modo, chi lo desidera, può aiutare la vostra azione di inclusione?

“Chi lo desidera può farci una piccola donazione e aiutarci nel diffondere nella diffusione delle nostre iniziative. Siamo disponibili per fare esperienze con altre associazioni e far conoscere il nostro modo di fare. La diffusione è molto importante e noi siamo disponibili alla collaborazione per nuovi progetti e con chi ci volesse aiutare.”