Peste suina: maxi sequestro di carne cinese avariata

Maxi sequestro della guardia di Finanza di Padova di 10 tonnellate di carni suine provenienti dalla Cina, introdotte nell'Unione europea in violazione delle norme e potenzialmente contaminate dalla peste suina. I sanitari dell'Ulss 6 Euganea hanno ritenuto il prodotto potenzialmente molto pericoloso, tanto da non voler procedere a un'analisi della carne decidendo il suo immediato incenerimento. Il blitz della Compagnia della Guardia di Finanza di Padova è scattato nella notte in un magazzino all'ingrosso di generi alimentari dove si stavano scaricando da un camion proveniente dall'Olanda (la derrata era sbarcata a Rotterdam) 9.420 kg di carne suina di origine cinese importati nell'Unione Europea in violazione delle norme doganali e sanitarie. Posta sotto sequestro anche l'attività commerciale per gravi e reiterate irregolarità. Lo scrive Ansa.

La peste suina

Una delle forme virali più pericolose è la cosiddetta peste suina classica, una malattia dei suini domestici e cinghiali a elevata contagiosità. Nonostante i sintomi siano simili a quelli della peste suina africana, è causata da un virus diverso. L'agente eziologico è un Flavivirus correlato ai virus della diarrea virale bovina e della “Border disease” degli ovini. Con questi costituisce il genere Pestivirus. Il virus è abbastanza resistente alle basse temperature e in condizioni di essiccamento può resistere anche 20 giorni in feci, sangue e secrezioni oculari; si può rinvenire, inoltre, nelle carni affumicate, nei prosciutti e nei salumi, anche diversi mesi dopo la loro produzione. La virulenza è un carattere distintivo di ogni ceppo virale; alcuni di questi danno luogo a forme acute e letali, altri a forme croniche e atipiche. Attualmente la malattia è diffusa in Africa, Asia, America centro-meridionale, Europa. L'infezione può avvenire per contatto diretto tra animali o indiretto, cioè con le loro secrezioni o oggetti e alimenti contaminati da questi. Nella forma acuta l'incubazione può durare dai 3 ai 14 giorni. e la mortalità può raggiungere il 100% negli allevamenti. La malattia non è trasmissibile all'uomo.