Giovani e anziani: risorse reciproche. Forum alla Caritas

Alla Biblioteca del Carrobiolo di Monza il terzo incontro del ciclo "Papa Francesco il coraggio di un profeta"

Moige
Foto di Tim Kilby su Unsplash

Un forum sul patto tra le generazioni. Lunedì 25 marzo alla Biblioteca del Carrobiolo di Monza si terrà il terzo incontro del ciclo “Papa Francesco il coraggio di un profeta”. Protagonisti i giovani e gli anziani. Anche questo forum replicherà il format dei precedenti: una presentazione di Fabrizio Annaro ed una introduzione di Gerolamo Spreafico per poi lasciare la parola al pubblico. Seguirà la riflessione della pedagogista Monica Amadini. Intant la fotografia dell’inverno demografico arriva da Eurostat, l’istituto europeo di statistica. L’immagine restituita in realtà non stupisce- osserva il Sole 24 Ore-. Con 48,4 anni al 2023, l’Italia è il paese dell’Unione con l’età mediana più alta. L’età mediana è quell’indicatore demografico che divide la popolazione di un paese in due gruppi omogenei. Ciò significa che 29 milioni di italiani hanno meno di 48,4 anni e gli altri 29 milioni ne hanno di più. A fare compagnia al nostro paese tra i più vecchi ci sono il Portogallo, con un’età mediana di 47 anni e la Bulgaria, dove si raggiungono i 46,8. All’estremo opposto ecco il Lussemburgo con 39,7, l’Irlanda con 39,1 e Cipro che con 38,4 anni è il paese europeo con l’età mediana più bassa. Occorre capire come si sia arrivati a questo punto”.

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foto da unsplash

Culle vuote

Sessantaquattro anni fa, nel 1960, l’età mediana della popolazione era pari a 31,2 anni. All’epoca gli italiani erano poco più di 50 milioni, il che significa che 25 milioni di italiani avevano meno di questa età. L’incremento, nei decenni, è stato costante, con la curva che si è piegata maggiormente a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso. Ma come è andata nel resto d’Europa? In questo caso, Eurostat fornisce informazioni su come siano cambiate le cose nel corso dell’ultimo decennio. “Con un aumento di 4,4 anni dell’età mediana, è il Portogallo il paese che ha registrato il maggior incremento nel corso dell’ultimo decennio. Subito dopo c’è però l’Italia, con un aumento di 4 anni- analizza Riccardo Saporiti-.A fare compagnia al nostro paese anche Grecia, Slovacchia e Spagna. All’estremo opposto ecco la Germania, dove in dieci anni il valore dell’età mediana non è variato, la Svezia, dove è calato di 0,1 anni e Malta, dove la contrazione è stata di 0,4 anni”.

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Vatican news

Forum a Monza

Numerosi gli spunti che saranno ripresi durante il forum organizzato a Monza dalla Caritas diocesana. Papa Francesco dice no alla solitudine delle nostre città, anziani e giovani crescano insieme. Gli anziani sono le “radici di cui i più giovani hanno bisogno per diventare adulti”, occorre allora che ci siano scambi proficui e costruttivi fra le diverse generazioni e soprattutto che la terza età non venga emarginata e isolata. E aggiunge: “Stiamo attenti che le nostre città affollate non diventino dei ‘concentrati di solitudine’. Non succeda che la politica, chiamata a provvedere ai bisogni dei più fragili, si dimentichi proprio degli anziani, lasciando che il mercato li releghi a ‘scarti improduttivi’. Non accada che, a furia di inseguire a tutta velocità i miti dell’efficienza e della prestazione, diventiamo incapaci di rallentare per accompagnare chi fatica a tenere il passo. Per favore, mescoliamoci, cresciamo insieme.” Rivolgendosi ai giovani Papa Francesco nella Giornata mondiale della gioventù a Lisbona ha affermato: “La gioia non sta nella biblioteca, chiusa – anche se è necessario studiare! – ma sta da un’altra parte. Non è custodita sotto chiave. La gioia bisogna cercarla, bisogna scoprirla. Bisogna scoprirla nel dialogo con gli altri, dove dobbiamo dare queste radici di gioia che abbiamo ricevuto. E questo, a volte, stanca”.

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Foto per gentile concessione di don Luca Andreani

Impegno

Papa Francesco rivolge una domanda alle nuove generazioni: “Voi vi stancate a volte? Pensate a cosa accade quando uno è stanco: non ha voglia di far niente, come diciamo in spagnolo uno getta la spugna perché non ha voglia di andare avanti. E allora uno si arrende, smette di camminare e cade. Voi credete che una persona che cade, nella vita, che ha un fallimento, che anche commette errori gravi, forti, che la sua vita sia finita? No! Che cosa bisogna fare? Alzarsi! E c’è una cosa molto bella che oggi vorrei lasciarvi come ricordo. Gli alpini, ai quali piace scalare le montagne, hanno un canto molto bello che dice così: ‘Nell’arte di salire – sulla montagna –, quello che conta non è non cadere, ma non rimanere caduto”. È bello’. Quindi “chi rimane caduto è già ‘andato in pensione‘ dalla vita, ha chiuso, ha chiuso alla speranza, ha chiuso ai desideri e rimane a terra. E quando vediamo qualcuno, un nostro amico che è caduto, cosa dobbiamo fare? Sollevarlo. Fate caso a quando uno deve sollevare o devi aiutare una persona a sollevarsi, che gesto fa? Lo guarda dall’alto in basso. L’unica occasione, l’unico momento in cui è lecito guardare una persona dall’alto in basso, ed è per aiutarla a rialzarsi. Quante volte, quante volte vediamo persone che ci guardano così, sopra le spalle, dall’alto in basso! È triste. L’unico modo, l’unica situazione in cui è lecito guardare una persona dall’alto in basso è… ditelo voi…, forte: per aiutarla ad alzarsi.”

Papa Francesco Il coraggio di un profeta
Foto: Caritas diocesana